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Lugano, la nuova piscina a otto corsie entro il 2028

La struttura sorgerà a Trevano, al posto di quelle (più piccole) attualmente in usa al Liceo 1 e proprio al Centro professionale.

Verrà dismessa entro il 2028 (Ti-Press)
27 ottobre 2021
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Entro il 2028 il polo urbano di Lugano avrà una nuova piscina. E non sarà piccola: almeno otto corsie e venticinque metri di lunghezza. A confermarcelo è direttamente il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs). La nuova struttura sarà infatti cantonale: «L’intervento del Decs riguarda la sostituzione di due piscine coperte scolastiche piccole con una grande» spiega Manuele Bertoli. La vasca prenderà il posto delle piscine del Liceo 1 di Lugano e del Centro professionale di Trevano, entrambe da quattro corsie. La chiusura della piscina del Liceo, in particolare, è stata alcuni fa al centro di polemiche che ora, grazie alle rassicurazioni dipartimentali, dovrebbero definitivamente rientrare.

In attesa del concorso di architettura

«È previsto che la piscina di Lugano centro venga dismessa solo dopo aver preso atto dei risultati scaturiti dal concorso di architettura – puntualizza il consigliere di Stato – e dopo il lungo processo che porterà all’abbattimento dello stabile che oggi occupa il Museo di storia naturale e alcune aule del Liceo 1, cosa che è prevista nel 2028. È previsto che anche la piscina attualmente in servizio a Trevano venga dismessa e sostituita da quella nuova». La notizia della chiusura della piscina del Liceo 1 aveva causato una levata di scudi, c’era addirittura chi era arrivato a paventare una petizione. «Vero – ricorda il capodicastero Sport della Città, Roberto Badaracco –. Chiudere due piscine senza sostituirle, in un Luganese dove la richiesta per spazi acqua è molto elevata, sarebbe stato un disastro. Ci sono numerose società e associazioni che utilizzano le strutture e sarebbero rimasti senza, dovendo rinunciare o ridimensionarsi. Già oggi alcuni devono limitare le proprie attività. Quindi si tratta di una buona notizia».

L’intervento del Gran Consiglio nel 2018

Una notizia che è arrivata la scorsa estate quando, dopo una pausa, sul tema sono ripresi i colloqui fra Cantone e Città. Una notizia che è fondamentalmente figlia di un’indicazione data dal Gran Consiglio nel febbraio 2018: allora il parlamento – nell’ambito della discussione su un credito per il centro scolastico di Lugano centro – ha infatti approvato un emendamento di Fabio Schnellmann (Plr), che chiedeva di aspettare con la dismissione fintanto che una piscina sostitutiva non sarebbe stata pronta. Il Decs ha così trovato questa soluzione: una piscina grande al posto di due piccole, mantenendo sostanzialmente la stessa capienza e riducendo di fatto anche i costi di gestione. E proprio la questione dei costi è una di quelle in sospeso. Nel 2017, il dipartimento aveva già dato la disponibilità a riflettere su una soluzione di compromesso e già allora si era parlato di un’ipotetica piscina da edificare a Trevano. Si era parlato di 10 milioni di franchi. «Ho sempre auspicato che in vista di questa edificazione si possano riunire più forze per ragionare su una risposta a più bisogni, ma oggi non abbiamo dati consolidati a questo proposito» replica Bertoli.

Con un coinvolgimento più ampio, potrebbe essere anche più grande

Cifre concrete, insomma, non ce ne sono ancora. La struttura sarà a spese del Cantone per l’uso scolastico; per l’utilizzo extrascolatico verranno incassate le tasse d’uso – come già oggi d’altra parte –, mentre, qualora il progetto diventasse più grande l’auspicio al quale allude il consigliere di Stato è che anche la Città ed eventualmente dei privati facciano la loro parte. «La Città fino al 2024-25 ha poco margine per nuovi investimenti, perché il relativo Piano è già saturo – osserva Badaracco –. Però dal 2025 in poi il discorso si riapre. Credo che da parte nostra si possa prevede un contributo nell’ambito della gestione corrente. Se la Città dovesse investire, bisognerebbe capire che ritorno avrebbe. Se potrebbe diventare una struttura anche solo parzialmente a uso pubblico per le nostre società e associazioni, ad esempio. Riguardo ai privati, credo che sia un discorso un po’ prematuro: si può fare, prima però andrebbe presentato un progetto vero e proprio». «Se si dovessero trovare sinergie con altri soggetti non si può escludere un progetto più grande, dipende dai soggetti, da quel che vogliono, dal finanziamento, dallo spazio disponibile…» aggiunge Bertoli.

‘Posizione interessante, vicino al futuro Pse’

Ancora sconosciuto anche l’esatto luogo dove sorgerà entro il 2028 la nuova vasca. L’attuale piscina a Trevano dovrebbe venir sostituita da una palestra, ma quella nuova? Nel 2017 si era parlato del terreno dove oggi sorge la scuola media di Canobbio, che verrà demolita: allievi e docenti dovrebbero essere trasferiti negli spazi lasciati vuoti dalla Supsi. «Sulla sua collocazione esatta a Trevano è troppo presto per pronunciarsi» replica il consigliere di Stato. Ma il fatto che il centro resti senza una piscina potrebbe creare del malcontento. «Costruire una piscina coperta è costoso, lo è ancora di più se lo si vuol fare in centro città – valuta Bertoli –. La soluzione di Trevano ci pare la più ragionevole per combinare disponibilità di territorio e costi. Spostarsi in città anche per andare a Trevano non mi pare oggi un problema, confido sul fatto che non ci si blocchi attorno al tema del quartiere cittadino dove collocare una simile struttura». «Dal centro ci si impiega poco – concorda il vicesindaco –. Tra l’altro è una posizione molto interessante perché a Cornaredo dovrebbe sorgere il Polo sportivo e degli eventi e la piscina potrebbe diventare una struttura complementare. Anche a livello di tempistiche di realizzazione i due progetti combaciano».

In arrivo uno studio sugli spazi acqua in città

E a proposito di tempistiche, Badaracco evidenzia che «se l’orizzonte temporale è il 2028 vuol dire che ci sono ancora sette anni, però bisogna già iniziare a pensarci affinché per quella data sia pronta». Un appello quindi al Cantone affinché la transizione sia effettiva: «A Lugano c’è veramente molta richiesta di spazi acqua». E questo malgrado le diverse strutture esistenti. Non è quindi il caso di pensare a una nuova piscina, indipendentemente dal Cantone? «È presto da dire. La Città e l’Ente regionale di sviluppo del Luganese hanno commissionato a una ditta specializzata una mappatura di tutte le piscine comunali, cantonali e private a uso pubblico nella regione. I risultati arriveranno entro la fine dell’anno: allora capiremo se vi è davvero la necessità di nuovi spazi acqua. E così potremo pianificare eventuali investimenti. Ma investimenti la Città ne fa già: la piscina coperta quest’anno è stata chiusa un periodo e così sarà anche l’anno prossimo, perché la stiamo ristrutturando. Bisogna fare i lavori a tappe proprio perché è una struttura molto utilizzata dalle società».

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