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Lugano, Pse ma quanto mi costi?

Srotolata la matassa finanziaria dell’investimento che rivoluzionerà il comparto di Cornaredo (se vincesse il sì il prossimo 28 novembre)

28 ottobre 2021
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Siamo a un mese esatto dalla votazione sul Polo sportivo e degli eventi (Pse) e balza all’occhio l’ingente discrepanza di spesa di 76 milioni di franchi, tra le posizioni dei favorevoli e quelle dei contrari. Il prossimo 28 novembre i cittadini di Lugano saranno chiamati alle urne, dopo il referendum riuscito dell’Mps, per approvare o bocciare il tanto discusso progetto. La popolazione avrà l’ultima parola sui contenuti del messaggio votato dal Consiglio comunale il marzo scorso che comprende il Partenariato pubblico privato (Ppp) fra la Città e il gruppo Hrs con il Credito svizzero e le spese di 167 milioni di franchi per l’arena sportiva e il palazzetto dello sport, 127 milioni, per le due torri, la nuova sede della Polizia comunale, il parco urbano da 12’000 metri quadrati e 80 milioni per residenze e uffici. Ma cominciamo dalle tempistiche.

Quando verrà realizzato il Pse?

Come noto, la realizzazione è prevista a tappe. Venisse bocciato il referendum, dapprima sorgerebbero i “contenuti sportivi“: lo stadio nel 2023-2025 e il palazzetto dello sport nel 2024-2026. Nel 2025-2028 sarà il turno dei “contenuti complementari”: le due torri (una delle quali riservata agli uffici comunali), il blocco servizi (Polizia comunale e contenuti legati alle attività sportive), l’edificio sud (contenuti gastronomici e commerciali), i principali spazi pubblici esterni. Infine, nel 2026-2029, i “contenuti privati”: l’edificio ovest con l’autosilo e le aree esterne private.

Perché, secondo i contrari, i costi totali sarebbero di 450 milioni di franchi?

I due comitati contrari aggiungono una serie di voci di spesa non incluse nel messaggio oggetto di referendum. Fra la posizione del Municipio, che parla di un costo totale 374 milioni di franchi, e quella dei contrari che contestano la cifra e la fanno lievitare a 450 milioni di franchi, la discrepanza è di ben 76 milioni di franchi. Una discrepanza da attribuire, soprattutto al centro sportivo al Maglio di Canobbio, per il quale però il Consiglio comunale di Lugano ha già votato il credito di costruzione di 37 milioni di franchi (considerando compravendita e progettazione salgono a 42 milioni) e l’investimento è cresciuto in giudicato senza contestazioni. I contrari ritengono tuttavia che l’opera, così come la futura pista di atletica e i contenuti sportivi nel comparto sud di Cornaredo (la cui spesa è stimata in 10 milioni, ma non c’è ancora il messaggio) rientri nell’operazione Pse. Da un certo punto di vista, è comprensibile, visto che lo stesso esecutivo afferma che sarebbe impossibile realizzare tutto a Cornaredo, ma il Maglio non è oggetto del referendum. Alla cifra di 52 milioni supplementari, bisogna aggiungere, i costi di progettazione del Pse (approvati dal legislativo, cresciuti in giudicato e in buona parte spesi) di 14 milioni. Così, si arriva a 233 milioni di franchi, per la prima fase dei lavori. Questo resoconto, come i successivi argomenti dei contrari, ricalcano più o meno il rapporto di minoranza della Gestione firmato il 22 marzo da Ferruccio Unternährer (Plr).

Quali sono le altre differenze di costo?

Nella tappa 2, come precisato dalla documentazione della Città, si prevede la costruzione dei contenuti privati obbligatori dal costo complessivo di 127 milioni di franchi, così ripartiti: due torri, il blocco servizi con i relativi autosili, l’edificio sud e il parcheggio pubblico a nord e la sistemazione esterna con il parco pubblico. I contrari precisano che, per la fase due, il totale sarebbe invece di oltre 137 milioni di franchi, perché occorrerebbe un’altra decina di milioni per realizzare le finiture della torre est (8,14 milioni) e del blocco servizi (2,45 milioni). Per la terza tappa, invece, le posizioni dei due fronti combaciano: l’onere è di 80 milioni di franchi.

Quanto ammonta l’onere per la cittadinanza?

Come noto, l’arena sportiva è concessa in leasing alla Città per circa 27 anni, mentre il palazzetto per lo stesso tempo ma in locazione. Entro tale termine il Comune verserà annualmente un ammortamento e remunererà il finanziamento residuo dell’investitore. Per il calcolo dell’aumento del fabbisogno annuo, i contrari evocano le voci di spesa elencate sopra, degli affitti, del leasing, della riconversione dell’edificio in via alla Posta 8 (ex Dogane), senza però tener conto dei diritti di superficie della riconversione dello stesso stabile che oggi ospita circa 115 dipendenti comunali e dell’aumento del gettito fiscale. Sostengono che, per il palazzetto dello sport, bisogna considerare 3,4 milioni all’anno d’interessi, più 1,8 milioni annui di manutenzione e gestione. Per l’arena sportiva, invece, secondo i contrari, l’onere annuale ammonta a poco meno di cinque milioni, più circa 6,2 milioni per manutenzione e gestione. Il centro al Maglio competerebbe un onere totale di 3,3 milioni, mentre per il comparto Cornaredo sud, il blocco servizi e la torre est l’onere sarebbe di 2,74 milioni. Si giunge così a 17,17 milioni di franchi. Nel rapporto di maggioranza della Commissione della Gestione, la cifra di partenza che considera il caso peggiore supera di poco i 16 milioni. Ora è decisamente più basso, secondo il Municipio, che stima di poter contenere le spese a circa 10 milioni l’anno (indicativamente 2-3 punti del moltiplicatore d’imposta), grazie all’aumento dei contributi, saliti a 23 milioni (21 per il Pse, 2 per il Maglio), alle ottimizzazioni dei costi di realizzazioni, degli ammortamenti straordinari, delle maggiori entrate da diritti di superficie indicizzati.

Dal Ppp quanto prevede di incassare la Città e qual è l’impatto sull’economia locale?

I privati, come detto, finanzierebbero il Pse per un totale di 374 milioni: la cifra tiene conto dei costi delle altre strutture previste nell’area. La Città avrebbe anche delle entrate: 83 milioni di diritti di superficie (920mila franchi all’anno) nei 90 anni della concessione. Inoltre, è previsto per l’economia locale un apporto di circa 60 milioni all’anno per diversi anni. Il 75-80% dei lavori edili saranno infatti assegnati ad aziende della regione ed è prevista la creazione di alcune centinaia di posti di lavoro. Il Pse, agli occhi dell’esecutivo e dei favorevoli, rappresenta un importante investimento anticiclico. Per i contrari, invece, è un ingiustificato sperpero di soldi pubblici per un’opera sproporzionata.

Quanto aumenteranno le tasse?

Il Municipio prevede un aumento massimo di 3 punti del moltiplicatore, che per buona parte dei contribuenti equivale a un incremento pari a circa 50 franchi all’anno. Un aumento peraltro necessario anche nel caso di realizzazione in proprio del Pse, o con un nuovo progetto (per il quale occorrerebbe ripartire dal concorso di progettazione), che comprenda solo le strutture sportive.

Perché la Città fa un leasing invece di finanziare gli impianti sportivi in proprio?

Secondo la Città, è una scelta obbligata a causa dell’elevato indebitamento di Lugano, che nel 2013 aveva raggiunto il miliardo di franchi, oggi ridotto a 900 milioni, grazie al piano di risanamento del Municipio. L’evoluzione favorevole consente alla Città di sottoscrivere rifinanziamenti di prestiti in scadenza a condizioni molto vantaggiose e di stipulare contratti per le necessità di liquidità a breve termine con interessi negativi a favorevoli. Un finanziamento diretto della Città al Pse, avrebbe come conseguenza l’aumento dell’indebitamento strutturale e un peggioramento della solvibilità e dell’affidabilità finanziaria di Lugano (rating), riportando la Città a un livello di indebitamento sostenibile solo bloccando altri investimenti o vendendo beni patrimoniali. Questa situazione penalizzerebbe altri settori della società. L’accordo generale di Ppp non vincola la Città alla soluzione del leasing e della locazione. I costi di finanziamento sono flessibili, sia con ammortamenti straordinari (iniziali o durante il contratto), sia con il riscatto anticipato. Sarà possibile riacquistare lo stadio e il palazzetto subito alla consegna oppure, dopo 5 anni, lo stadio a ogni scadenza annuale e il palazzetto a ogni scadenza quinquennale. Con possibilità quindi di abbattere gli oneri.

Perché, non realizzare solo i nuovi stadio e palazzetto dello sport?

Dal punto di vista del committente, ossia la Città, il Pse è considerato nel suo insieme: comprende l’offerta sportiva adeguata alle necessità delle associazioni, stadio a norma per le partite di Super League, ma anche miglioramenti architettonici e urbanistici di un comprensorio da vivere e frequentare non solo durante le competizioni e gli allenamenti e vuoti il resto del tempo. L’autorità politica ha voluto (e votato) per un comparto vivo 7 giorni su 7 e ha pertanto inserito i “contenuti complementari” (commerci, servizi amministrativi, residenze, spazi pubblici per lo svago e lo sport all’aperto).

C’è un piano B nel caso il progetto venisse bocciato il 28 novembre?

Non esiste un’alternativa: o prendere o lasciare. Malgrado le tesi dei contrari, convinti che il Municipio nasconda nel cassetto l’opzione, non ci sono indizi in tal senso. Nemmeno modificare il progetto in corso d’opera è possibile: occorrerebbe ripartire da zero e rifare tutta la procedura, con spreco di denaro pubblico (una ventina di milioni di franchi già spesi) e l’inevitabile allungamento dei tempi di realizzazione. Oltre a restare senza stadio e senza palazzetto, Lugano perderebbe gli investimenti fatti, i sussidi federali e, sempre secondo i favorevoli, una preziosa possibilità di sviluppo urbanistico, economico, sportivo e della qualità di vita. L’Fcl dovrebbe retrocedere in serie B. Non da ultimo, la Città non ha la forza finanziaria sufficiente per realizzare stadio e palazzetto in proprio.

La certezza

Lo stadio di Cornaredo è fuori norma

Partiamo dal fatto che l’attuale stadio non è conforme agli standard della Swiss Football League (Sfl) per le partite di Super League. Un fatto incontestabile: nel 2015 la Sfl ha rilasciato al Football club Lugano (Fcl) una deroga per giocare a Cornaredo fino al termine della stagione in corso. A novembre 2020, la Sfl ha modificato il regolamento delle licenze su richiesta di Fc Lugano (e Fc Aarau) e concesso un’autorizzazione straordinaria a condizione che il progetto del nuovo stadio si realizzi. Il vecchio stadio verrà invece mantenuto fino a quando non sarà pronto quello nuovo.

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