Dopo il voto del legislativo, la soluzione della Città non piace ai promotori della petizione, né alla Commissione di quartiere né ai mozionanti
Non ci siamo. Aumentano a Carabbia i malumori relativi all’autosilo, per colmare la cronica carenza di posteggi, e alla mancanza di una piazza pubblica in paese. La soluzione proposta in un recente incontro non piace a nessuno nel quartiere. Questo, in estrema sintesi, è l’esito di una recente riunione fra il titolare del Dicastero dello sviluppo territoriale Filippo Lombardi, i promotori della petizione, la Commissione di quartiere e i mozionanti. Una riunione nella quale si è tentato di trovare una via d’uscita alla votazione del Consiglio comunale di Lugano che lo scorso marzo ha deciso di dar seguito alla mozione presentata dalla Lega chiedendo al Municipio di rivalutare la decisione presa in base al concorso pubblico e di seguire i passi necessari per realizzare un autosilo coperto con uno spazio aggregativo che permetta manifestazioni di interesse pubblico in sicurezza. Interpellato da laRegione, Filippo Lombardi, intervenuto come supplente all’incontro chiesto dalla Commissione, si limita a ricordare che «siamo già al secondo concorso pubblico, se si vorrà mettere nel cestino anche questo, pagheremo gli indennizzi ai progettisti vincitori e ne faremo un terzo, così forse tra dieci anni arriveremo a una soluzione. La competenza del dossier sarebbe della collega Zanini Barzaghi, ma siccome lei è confinante, come supplente, ha partecipato alla riunione, con i suoi funzionari. Ora faremo le nostre valutazioni e riflessioni e quando s’insedierà la nuova Commissione di quartiere, la incontreremo».
L’incontro si è svolto un mese fa con un intento conciliatorio, per evitare di rifare tutta la procedura e ricominciare daccapo, ma come detto, non ha avuto il risultato sperato dai residenti che volevano sapere cosa avrebbe fatto l’esecutivo, spiega la presidente della Commissione di quartiere Antonella Ambrosini-Calvaresi: «Il signor Lombardi è stato molto attento e corretto nella raccolta delle nostre osservazioni. Però, la risposta ottenuta non ci ha soddisfatto molto, perché il Municipio si è reso disponibile a rivedere la creazione dell’autosilo senza specificare dove». I cittadini di Carabbia, lo ricordiamo, avevano raccolto ben 241 firme (unicamente di persone residenti di nazionalità svizzera e dunque aventi il diritto di voto), per chiedere una revisione del concorso d’architettura vincitore denominato “Riqualifica area pubblica e sistemazione posteggi a Carabbia”. Una sistemazione richiesta da anni dai cittadini, come ricorda Alfonso Foglia, primo firmatario della petizione consegnata alla Cancelleria di Palazzo civico e vicesindaco di Carabbia nella legislatura che condusse all’aggregazione con la Città: «La nuova casa comunale, una piazza centrale funzionale a disposizione della cittadinanza per manifestazioni come luogo di aggregazione, perché piazza Balmelli è troppo piccola, e la creazione di posteggi era una priorità già allora. Tanto che avevamo pianificato la sistemazione dell’unica piazza principale del paese progettando un autosilo che potesse ampliare l’attuale piazza Balmelli e che eliminasse per sempre il problema parcheggi».
La presidente della commissione, nella legislatura 2004-2008, era consigliera comunale a Carabbia e ricorda che, negli accordi per l’aggregazione, «una delle condizioni era proprio la creazione di un autosilo. Prima dell’aggregazione avevamo già progettato l’opera senza però mettere il vincolo. Abbiamo sbagliato: avremmo dovuto votare il credito e poi firmare». A inizio 2007, nelle schede modulari relative all’aggregazione fra Lugano e Carabbia, divenuta effettiva dall’aprile del 2008, si parla espressamente di poco più di 8 milioni di franchi di investimenti, da diluire in tre legislature, di cui 4 milioni solo per il Centro comunale. Ora le tre legislature sono passate ma l’autosilo non c’è ancora. Peggio ancora: la struttura è prevista, con posti auto a cielo aperto, dove ora c’è il campo giochi, unico luogo di socialità visto che nel nucleo di Carabbia c’è poco spazio. Oggi, la piazza in fondo al paese, dove sono posizionati anche i contenitori per i rifiuti, è principalmente utilizzata per la sosta degli autoveicoli. «Noi lo vorremmo (l’autosilo) nel terreno che abbiamo appositamente acquistato, dopo aver atteso anni per poterlo avere e abbiamo perso tempo anche per questa ragione – sottolinea Ambrosini Calvaresi –. Quando la Città ha allestito il bando di concorso non ha tenuto conto di queste prerogative e aspettative della cittadinanza. Il nostro dispiacere sta tutto qui. Siamo noi che abitiamo a Carabbia, era meglio prestare attenzione a questi aspetti. Ci manca pure un luogo di aggregazione per le feste di paese».
«La soluzione proposta non va bene né alla Commissione di quartiere né alle persone che hanno sottoscritto la petizione – afferma la consigliera comunale leghista Lucia Minotti –. Capisco che sarebbe la soluzione meno costosa e più velocemente realizzabile ma non possiamo essere d’accordo, bisogna rispettare le volontà di più della metà del paese. Durante l’incontro è emerso il potenziale conflitto con i beni culturali, incredibile che dopo vent’anni emerga ora questo problema». Una recente interrogazione interpartitica (primo firmatario il consigliere comunale Plr Paolo Toscanelli) chiede al Municipio se non sia il caso di procedere con un nuovo concorso che tenga in considerazione le reali esigenze del quartiere e se al contrario si ritengono più importanti i costi che deriveranno dall’annullamento del progetto vincitore o la volontà popolare (e politica) di avere una struttura che rispecchi le esigenze del quartiere.