Larga maggioranza a favore del Consuntivo. La sinistra solleva però dubbi sull’azione della Città durante la pandemia. Un minuto di silenzio per Borradori.
Tempo di Consuntivo, tempo di bilanci. Se la maggior parte del Consiglio comunale (Cc) ha approvato i conti del 2020 di Lugano, l’unico centro urbano del cantone a chiudere l’anno in attivo – 1,8 milioni di franchi, contro un Preventivo che dava una perdita di 2,6 milioni –, non è mancata la discussione sull’anno pandemico. L’affondo è arrivato in particolar modo dalla sinistra. «Ci si chiede se la Città ha fatto abbastanza per sostenere i propri cittadini durante la pandemia – per il capogruppo dei Verdi Nicola Schönenberger –. Gli indipendenti sono stati fra i più colpiti e i meno sostenuti dalla crisi. A inizio pandemia, Zurigo ha elargito a ogni indipendente 2’500 franchi rapidamente. Lugano no e avrebbe potuto fare di più». «Avremmo auspicato delle iniziative più coraggiose per sostenere l’economia – ha aggiunto Edoardo Cappelletti per il gruppo Ps-Pc –. Dalla riduzione delle pigioni alla creazione di un fondo per le piccole e medie imprese: sono diverse le misure attuate in altre città, non considerate a Lugano».
«Rispetto a Confederazione e Cantone abbiamo un ruolo sussidiario – la replica del neosindaco Michele Foletti –. Credo che abbiamo fatto bene, in base ai dati a nostra disposizione non c’è stato un aumento significativo di povertà e di casi di esclusione. Abbiamo attivato gli strumenti a disposizione, utilizzando il regolamento sociale per aiutare le persone: a differenza di altre città svizzere non si sono viste grosse scene di disagio». Ma l’affondo della sinistra, durante la lunga discussione di entrata in materia sui conti, non si è limitato agli aiuti per la crisi Covid. «I processi democratici si sono annacquati – per Schönenberger –. Il mancato voto sull’aeroporto e la messa alla gogna, mai condannata dall’esecutivo, di chi ha espresso perplessità al Polo sportivo e degli eventi (Pse), ne sono solo due esempi. La Città si comporta da monarca, considerando l’amministrazione una corte e i cittadini sudditi. Dovrebbe essere l’esatto contrario». «È un film in bianco e nero – la replica di Foletti –, l’ultimo re è uscito dal Municipio nel 2013».
Come preannunciato dalle critiche, Verdi e Socialisti non hanno votato a favore del Consuntivo. I primi perché non è ancora stato presentato un rapporto sulla sostenibilità, i secondi perché ritengono insoddisfacente il cambiamento di rotta che verrebbero in materia sociale e ambientale. Cappelletti ha espresso anche una «crescente preoccupazione per la pressione sui servizi sociali. A Preventivo abbiamo chiesto di aumentare gli operatori di prossimità, a distanza di un anno è sotto gli occhi di tutti il disagio crescente dei giovani». Contrari anche PiùDonne e Udc, per coerenza con la linea politica a livello cantonale le prime e per coerenza con il voto sul Preventivo 2020 i secondi. «Sarebbero dovuti essere spesi più soldi per la comunità – ha detto Tamara Merlo – e a favore delle donne colpite dalla pandemia. L’ente pubblico deve rispettare la parità salariale e la rappresentanza delle donne negli organi dirigenziali e richiedere questo rispetto ai propri partner». «Non accettiamo le politiche di osteggiamento degli automobilisti – invece Alain Bühler –, anche perché molto del commercio cittadino sopravvive anche grazie alla facilità di raggiungimento in auto del centro».
Favorevoli invece gli altri partiti. Lorenzo Beretta Piccoli (Ppd), Lukas Bernasconi (Lega) e Rupen Nacaroglu (Plr) hanno sottolineato il buon risultato, ma non senza preoccupazioni: «Lugano ha reagito bene alla crisi, intervenendo laddove poteva farlo – il primo –. La diminuzione degli investimenti per ora è giustificata, ma ci aspettiamo che dal Preventivo 2022 si recuperi affinché la Città resti competitiva»; «La situazione è sotto controllo – il secondo –. Ma è importante aggiornare il piano finanziario entro il prossimo Preventivo»; «In generale la situazione è da considerarsi positiva – il terzo –, ricordiamo però che l’avanzo è causato da eventi straordinari (sopravvenienze d’imposta, contributi straordinari da parte di Ail e Casinò, ndr), quindi è opportuno avere una progettualità più sicura».
La discussione si è conclusa quindi con una larga maggioranza a favore dei conti del 2020: 37 sì, 7 no e 10 astenuti. «Non solo notizie positive – ha detto però il presidente della Commissione della gestione Carlo Zoppi (Ps) –. La commissione chiede al Municipio una maggior attenzione e una maggior trasparenza nei confronti del legislativo quando si ha a che fare con superamenti di spesa. Manca, inoltre, la strategia sulla gestione del patrimonio immobiliare. Attenzione quindi a non dormire sugli allori». «Sulla trasparenza passi avanti sono già stati fatti, altri ne restano da fare – ha rassicurato Foletti –. Negli ultimi tredici anni ci sono stati ‘solo’ otto sorpassi di spesa. In ogni caso verranno presto presentati nuovi processi operativi. I conti non solo frutto di fortuna, ma anche di una strategia finanziaria portata avanti per far fronte a situazioni difficili. Sugli investimenti, la discussione è rimandata al Preventivo 2022, quando saranno presentati il piano finanziario e il piano investimenti 2022-25 e aggiornate le linee di sviluppo. Mi aspetto nella seduta di dicembre indicazioni chiare da parte del legislativo. Per quanto riguarda la strategia immobiliare, una prima parte è stata presentata e una seconda è in allestimento».
Da segnalare, infine, che la seduta è stata aperta da un minuto di silenzio per l’ex sindaco Marco Borradori. «Tutti noi abbiamo avuto modo di lavorare con Marco, chi più chi meno, e tutti siamo testimoni della sua dedizione alla città» il ricordo della presidente del Cc Tessa Prati.