Casinò: Marco Mancini, giudice delegato del Tribunale fallimentare di Como, convoca un’udienza per sentire le parti in contraddittorio
Date le fortissime perplessità sui tempi di riapertura del Casinò di Campione (nel piano concordatario è indicata entro il 31 dicembre), il giudice delegato del Tribunale fallimentare di Como, Marco Mancini, ha convocato per il pomeriggio di lunedì 4 ottobre una udienza per “sentire in contraddittorio il legale rappresentante della casa da gioco, il suo socio unico e i professionisti indicati nel piano’’. L’iniziativa fa seguito a una informativa dei due commissari giudiziali che affiancano l’amministratore unico Marco Ambrosini sull’andamento delle attività per la riapertura della casa da gioco dell’enclave. In riva al Ceresio, si spera possa avvenire entro la metà del mese di dicembre, ben prima quindi della fine dell’anno come indicato nel piano concordatario. Una informativa, quella dei commissari giudiziali che, per quanto è dato sapere, metterebbe in evidenza alcune criticità, tanto da accendere la luce rossa che ha spinto il giudice delegato Marco Mancini ha convocare le parti. L’iniziativa lascerebbe presupporre un malumore, all’interno del palazzo di giustizia di Como, in merito ai passi (evidentemente ritenuti eccessivamente lenti) compiuti finora sulla strada del tentativo di salvataggio della casa da gioco di Campione, scampata al fallimento nei mesi scorsi. Fra le criticità segnalate dai commissari giudiziali, ci sarebbe il mancato insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione che avrebbe dovuto essere operativo a fine giugno. La nomina è attesa in questi giorni, per cui è probabile che lunedì prossimo il socio unico della Casinò Campione d’Italia, cioè il Comune dell’enclave, si presenterà con i tre nominativi del nuovo Cda. Perplessità sono state espresse anche sulla mancata formalizzazione dei contratti di forniture fondamentali, incominciando dalla mancata assunzione del personale.