Dopo la chiusura imposta dalla pandemia, l'utenza è tornata in autunno raddoppiando a novembre la sua presenza rispetto al 2019
Dopo un 2019 da record, per la Funicolare Monte Brè il 2020 ha, diversamente, dovuto accusare 'un duro colpo'. Nel corso dell'assemblea generale ordinaria degli azionisti il direttore Roberto Ferroni ha ricordato come, in tempo di pandemia, "si è dovuto chiudere l’impianto dopo meno di un mese dalla riapertura, in ottemperanza alle disposizioni federali. Durante questo periodo però, la società non si è fermata, adattandosi alla situazione e modificando rapidamente i suoi piani, oltre che conformandosi alle limitazioni imposte dalle misure di protezione. Ciò ha comportato un drastico cambiamento di strategia, soprattutto riferita alla comunicazione e alla promozione".
Grazie all’approccio, negli ultimi anni, alla comunicazione digitale, sfruttando l’enorme potenziale dei social media (Facebook e Instagram) associati alle strategie convenzionali, "è stato possibile in tempi rapidissimi adeguare contenuti e target, permettendo di raggiungere i turisti confederati, che oltre le più rosee previsioni, hanno affollato il nostro ridente cantone nei mesi estivi e autunnali. In questi ultimi, infatti – ha rivelato Ferroni –, in particolare a novembre, la percentuale di utenza ha pressoché raddoppiato i valori del 2019. Tutto ciò ha permesso di alleviare gli effetti della pandemia che sarebbero potuti essere nefasti, considerando la chiusura forzata in un periodo particolarmente florido per le imprese turistiche, terminando l’esercizio 2020 con una percentuale di utenza inferiore al superlativo 2019 del 29,13%. Nondimeno, grazie anche a una razionalizzazione delle risorse e a un’attenta gestione dei costi, è stato possibile conseguire un utile di circa 18mila franchi".