Duecento persone hanno partecipato questa sera a una fiaccolata in memoria di un "uomo che ha lasciato un vuoto incolmabile"
Duecento persone questa sera hanno partecipato a un corteo-fiaccolata spontaneo in ricordo del sindaco di Lugano, Marco Borradori, morto ieri al Cardiocentro in seguito a un arresto cardiaco. Partito dal cuore della città, la Piazza della Riforma, davanti al cancello di Palazzo civico dove sono state depositate nell'arco dell'intera giornata fiori, lumicini, biglietti ("Un pensiero a te. Buon viaggio. Che la terra sia lieve. Ciao Marco"), il corteo si è diretto lentamente al centro culturale Lac, dove sono state depositate candele sugli scalini di Piazza Bernardino Luini e dove è stato osservato un momento di raccoglimento. Da piazza a piazza, gli astanti - di tutte le età, giovani e anziani, famiglie - molti con una candela accesa, hanno camminato lungo le vie del centro per poi approdare sul lungolago.
L'iniziativa è stata lanciata sui portali nel pomeriggio da Luana Riva, vice presidente svizzera e vice coordinatrice in Ticino della neonata associazione, 'Guardian Angels', un sodalizio qualificato nella sicurezza e nel sanitario, e dalla Curva nord di Lugano, che ha fatto sventolare la propria bandiera e quella della Lega dei ticinesi con la scritta 'Grazie Marco'. "Borradori, uno di noi" - hanno intonato sotto Palazzo civico e davanti al Lac a più riprese i rappresentanti del gruppo della Curva nord, uno slogan seguito da prolungati applausi per il sindaco scomparso. «Marco Borradori è stato un grande uomo che ha lasciato un vuoto incolmabile. Aveva sempre una parola di umanità verso tutti. Persone umili come lui non ce ne sono» - ha detto la vice presidente svizzera dei Guardian Angels in apertura del momento di commemorazione, prima di guidare il corteo fino al centro culturale. La manifestazione è durata poco più di mezzora. Lungo il quai, un'auto della polizia città di Lugano ha scortato il corteo sul lungolago. Poi, molti dei presenti hanno compiuto il ritorno fino nuovamente a Piazza della Riforma, gremita di persone sedute ai bar. Un turista, rivolto a uno dei fotografi presenti, ha chiesto, «Cosa sta succedendo?». «È morto il sindaco» - è stata la risposta, risuonata nell'aria restituendo una situazione assolutamente surreale.