L'opera, realizzata dal Laboratorio creativo della Città di Lugano, è ora in bella mostra al Museo della pesca
Cosa ci fa la gigantesca coda di una balena nel giardino del Museo della pesca di Caslano? Non è un pesce ma un mammifero, vive nei mari e negli oceani, non nel Ceresio, e comunque non ha l’abitudine di tuffarsi nei prati. La sua collocazione, che suscita sorpresa per l’inconsueta scena. Simbolo universale, che popola da tempi remotissimi i miti di molte civiltà – africane, polinesiane, lapponi – la balena assume di volta in volta connotati salvifici o annuncia imminenti sventure. La cosmogonia islamica la colloca alla base della Terra, generatrice con i suoi movimenti dei terremoti. La Bibbia la menziona nella Genesi («E Dio creò grandi balene»), mentre nella vicenda di Giona, che viene inghiottito e liberato dopo tre giorni, si può leggere il passaggio dallo stato di oscurità verso la rinascita e il rinnovamento.
Opera realizzata da Clab (il Laboratorio creativo della Città di Lugano), dagli artisti Stefan Ferretti e Alex Dorici nell'ambito di Arte Urbana Lugano (la si ricorderà galleggiare di fronte alla Rivetta Tell in occasione di LongLake Festival 2014), è stata messa a disposizione del Museo della pesca dalla Divisione eventi e congressi.