Luganese

Il Malcantone batte il chiodo del tram (e del traffico)

Intervista a Eolo Alberti, nuovo presidente della Conferenza dei sindaci. Succede a Giovanni Cossi

Eolo Alberti
21 maggio 2021
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Eolo Alberti è il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci del Malcantone. Sindaco di Bioggio, prende il posto del suo ex collega di Vernate Giovanni Cossi, che è stato nominato presidente onorario. La decisione è stata presa all’unanimità giovedì dai 17 sindaci malcantonesi. Del nuovo comitato fanno parte anche Piero Marchesi (Tresa), Thierry Morotti (Agno), Giovanni Berardi (Alto Malcantone) e Antonella Notari (Neggio). La Conferenza, ricordiamo, era nata sulle ceneri della disciolta Associazione dei Comuni.

Continuità nel dopo-Cossi

A Eolo Alberti chiediamo dunque quali sono le priorità per questa importante regione, oltre 20mila abitanti e molte industrie, a cavallo tra l’agglomerato di Lugano e la frontiera di Ponte Tresa. Un piccolo cosmo in ebollizione, tra grandi progetti, Comuni ricchi e Comuni poverissimi – il caso di Astano è emblematico – aggregazioni riuscite e altre mancate. Nonostante le diversità di questa particolare regione, praticamente una sola città nella zona pianeggiante e un grappolo di villaggi isolati sulle colline, attraverso la Conferenza dei sindaci ha avuto una voce sola e ben udibile. Sarà ancora così? «Stiamo cercando di ripartire dopo Giovanni Cossi.

Noi continueremo a batterci per la mobilità e la sostenibilità del nostro territorio. Dunque pieno sostegno alla rete tram-treno, alla circonvallazione stradale, e a tutte le misure di accompagnamento del piano viario, vale a dire interventi a Magliaso, Caslano e a Ponte Tresa. Naturalmente un’attenzione particolare la daremo alla riva lago che ci concerne, al Monte Lema con la sua funivia e alla cura dei nostri sentieri e dei nostri boschi. Queste saranno le priorità che continueremo a darci».

Insomma il tasto che verrà battuto resta quello del recente passato: il traffico, la mobilità, che in effetti vedono il Malcantone parecchio sacrificato dal flusso dei pendolari che ‘tagliano’ i principali abitati lungo la strada cantonale. Con un accento particolare sul progetto ferroviario che ha visto la Conferenza dei sindaci in vivace polemica contro chi ha interposto ricorso sul tracciato prescelto, in particolare l’Associazione traffico e ambiente che minaccia di portare la sua opposizione, se fosse il caso, fino al Tribunale federale.

Abusi di democrazia

«Sul tram-treno da 120 ricorsi circa, ne sono rimasti in essere una quindicina, gli altri sono stati risolti. Per cui poco alla volta stiamo arrivando a trovare i giusti equilibri. Penso che alla fine ne resteranno pochi di ricorsi, e saranno poi i tribunali a risolverli». Traffico nel Malcantone fa rima (anche) con frontalieri? «È inutile che ripeta che sono un leghista atipico, ma la situazione attuale non è sicuramente colpa dei frontalieri. Noi dovremmo incoraggiare i datori di lavoro a rivolgersi maggiormente ai ticinesi e agli stranieri domiciliati qui da noi».

Diamo ad Alberti la bacchetta magica. La sua prima mossa? «Nella nostra zona con la bacchetta magica vorrei davvero togliere il traffico. È inutile fare voli pindarici, è chiaro che avremmo bisogno di un migliore utilizzo del territorio, anche sulla parte pianeggiante del Malcantone, ma sono questioni che portano a fare filosofia e non a qualcosa di serio. Per esempio: pedonalizziamo i nuclei? Sarei il primo a dire: che bello! Ma le vie di collegamento da qualche parte le si deve far transitare, e normalmente si costruisce la casa dove c’è un collegamento viario, è sempre stato così e sarà sempre così... Nessuno vuole lasciare la macchina a 100 metri da casa propria. Mi piacerebbe avere delle circonvallazioni che evitino tutti gli abitati però bisogna essere oggettivi, questo è difficile, se non impossibile che accada. Sempre pensando alla bacchetta magica mi piacerebbe togliere l’abuso della democrazia che viene praticato da tanti persone, e anche da associazioni per bloccare i progetti. Mettiamo il caso della circonvallazione Agno-Bioggio: serve perché da Bioggio passano 30mila macchine al giorno. Poi arriva quello che dice: sì ma da un’altra parte sarebbe meglio.

Certo, tutto potrebbe essere più bello, anche della casa dove abito potrei dire che se l’avessi costruita io l’avrei fatta diversa... E la rete del tram-treno: se vogliamo perdere i sussidi andiamo avanti così, gli svizzeri tedeschi sarebbero contenti!».