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Cessione dell'Fc Lugano, la Città non è preoccupata

Mentre la raccolta firme contro il Pse procede, è imminente la decisione di Angelo Renzetti. Borradori: ‘Più l'acquirente è vicino al Lugano e meglio è’

Il rendering del progetto che riguarda lo stadio Cornaredo
19 maggio 2021
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Poca preoccupazione, ma necessità di chiarezza e continuità. L'imminente decisione di Angelo Renzetti sulla cessione della proprietà del Football Club Lugano non dà grossi pensieri alla Città di Lugano. Malgrado il periodo: il Movimento per il socialismo (Mps) sta raccogliendo infatti le firme contro il Polo sportivo e degli eventi (Pse), maxi progetto da decine di milioni di franchi che prevede fra l'altro la costruzione di uno stadio nuovo, conditione sine qua non per la squadra per restare nella Super League. L'annunciata cessione della società potrebbe essere interpretato come un argomento in più a favore delle tesi referendiste. Ne abbiamo parlato con il sindaco Marco Borradori e con il capodicastero Sport Roberto Badaracco.

‘Non c'è preoccupazione’

«No, direi che non c'è preoccupazione – spiega il primo –. Anche perché questa situazione la si conosceva, si sapeva che ci sono degli interessati all'acquisto della società. Mi spiacerebbe comunque che un domani potrebbe non più esserci Renzetti, perché ho trovato che in questi ultimi mesi è stato molto bravo ed efficace nel difendere lo stadio e i progetti che lo riguardano». Le opzioni sul tavolo, in questo momento, sembrano tre: un gruppo di interessati facenti capo a Leonid Novoselskiy, che manterrebbe il suo 40%; l’ex presidente del Basilea Bernhard Heusler, a capo di una società di consulenza assai reputata nel mondo sportivo, in qualità di intermediario per un fondo straniero – del quale lui non fa parte – interessato al 100% delle quote; infine lo statu quo, nel caso in cui entrambe le trattative non andassero in porto. «Sono nomi conosciuti – osserva Borradori –. In particolare Novoselskiy è qui da tanti anni, ci crede, è affidabile. Il rappresentante della catena non lo conosco, se non di nome. È quindi un po' più un enigma. Però sono convinto che chi si accosta seriamente all'acquisto del Lugano non può che avere un grande interesse ad avere anche un'infrastruttura sportiva e quindi chiunque arrivi dopo Renzetti credo che metterà anima e corpo nella difesa degli interessi del Pse».

‘Più l'acquirente è vicino al Lugano e meglio è’

C'è uno scenario privilegiato per l'ente pubblico? «È una questione che riguarda la società, non desideriamo entrare nelle loro vicende interne. Ciò detto, più l'acquirente è vicino al Lugano e gli vuol bene e meglio è». L'eventuale cessione della società combacia con la raccolta firme per il referendum: 3'000 adesioni da trovare entro fine maggio. L'Mps da noi sentito non si sbottona, ammettendo solo che «siamo a buon punto». La concomitanza della decisione sull'eventuale cessione con la raccolta firme non rischia di disorientare? «Credo sia molto importante spiegare bene che conseguenze può avere il passaggio di proprietà. Sia da parte del venditore, sia dell'acquirente, sia della Città, è importante far passare che la continuità sarà garantita. Fatto questo, non vedo grossi problemi» valuta Borradori. «È una fase un po' particolare in effetti, ma non sono preoccupato – concorda Badaracco –. Vedo che Renzetti vuole comunque fare un progetto che dia continuità, e questo esclude acquirenti inaffidabili o un'operazione speculativa».

'Il Pse rappresenta il futuro della società'

«Prima di esprimersi – secondo il municipale – è necessario capire quale sarà l'ipotesi che si concretizzerà. A prescindere da questo, Renzetti è sempre stato molto trasparente. Eravamo quindi informati di questi passi, già da anni: è noto pubblicamente che non si tratta del primo tentativo di cessione. Novoselskiy lo conosco personalmente, è legato da anni alla società e soprattutto è il maggior sponsor del settore giovanile e investe davvero molto. È una persona seria, con una filosofia atta ad innalzare il livello del calcio. Pur essendo straniero ha dimostrato grande sensibilità verso il territorio e molto interesse. Heusler non lo conosco ma il fatto che si ponga come intermediario di persone che conoscono la realtà calcistica svizzera è già un sinonimo di serietà e garanzia. Credo che siamo a un altro livello rispetto al passato: si tratta di trattative serie». Badaracco ricorda che Renzetti ha sin qui sostenuto «massicciamente» il Pse: «Un progetto che rappresenta il futuro della società. Sappiamo che se non dovesse andare in porto, il Lugano dovrebbe retrocedere e la questione societaria rischierebbe di diventare problematica. Oggi la squadra vale tot, ma se improvvisamente il progetto non dovesse andare in porto, si troverebbe in grosse difficoltà».

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