Luganese

Stop ai vaccini a Menaggio, 'danneggiati i frontalieri'

La chiusura del centro fa scattare la protesta del Comitato per la difesa del nosocomio che scrive ai Comuni parlando di motivi insufficienti

5 maggio 2021
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Lo stop del centro vaccinale dell'ospedale di Menaggio? "Un danno per i lavoratori frontalieri". È quanto sostiene il Comitato per la difesa del nosocomio, in una lettera inviata ai sindaci dei Comuni tra Lario e Ceresio: un documento per sensibilizzare le amministrazioni e gli enti locali "sulla grave situazione del nostro ospedale'' e quindi adoperarsi per arrivare alla ''riattivazione del centro vaccinale di Menaggio'' la cui chiusura ''risulta penalizzante per la popolazione del territorio (da Valsolda a Menaggio, passando dalla Val Cavargna e i comuni del Ceresio), in particolare per i lavoratori frontalieri per i quali non sarà semplice ottenere i permessi lavorativi – scrive Giovanna Greco, portavoce dal Comitato –. La scelta di chiudere il centro dell'ospedale di Menaggio, mantenendo attivo il punto vaccinale di Gravedona (a una cinquantina di chilometri da Porlezza), non è stata adeguatamente motivata e quindi risulta incomprensibile alla popolazione''. Il Comitato nella lettera ai sindaci del territorio elenca gli importi complessivamente entrati lo scorso anno nelle casse comunali grazie ai ristorni dei frontalieri: 5,6 milioni di euro. A Porlezza 1,271 milioni di euro, Carlazzo 856 mila euro, Grandola 322 mila euro e Menaggio 276 mila euro. Somme importanti, decisive per garantire i servizi ai cittadini, fra cui quelli legati alla salute. Da qui quindi l'appello: ''I ristorni rappresentano una delle ragioni per cui chiediamo a sindaci e consiglieri comunali di adottare una deliberazioni che li impegni a intervenire presso Regione Lombardia a ripristinare il centro vaccinale di Menaggio. Un intervento a difesa della popolazione e dei frontalieri''.