Con una cerimonia in streaming: diventerà un luogo d'incontro e di aiuto sociale
Sei badili, a muovere un mucchietto di terra, nelle mani di autorità, finanziatori e progettisti, tutti dotati di mascherina, in un video trasmesso in streaming. È iniziata così la ristrutturazione della Masseria di Cornaredo, opera di cui si discute da decenni e che ha finalmente trovato un suo sbocco. Silenziosa testimone del passato agricolo della zona a nord della città, la Masseria è dotata di un antico torchio; oltre a ritrovare un aaspetto estetico valido, sarà sede di una serie di attività sociali a favore dei più bisognosi, ma non solo. Per chi non fosse pratico, ciò che resta di questo edificio si trova nelle immediate vicinanze dello stadio e della Resega, all'angolo della salita per Trevano, seminascosta dalla vegetazione, sul territorio comunale di Porza. La struttura una volta restaurata ospiterà la sede del Centro sociale Bethlehem, una locanda con alloggio, una sala multiuso e un negozio artigianale. Si ripromette di diventare "un nuovo luogo di ritrovo in grado di favorire l’incontro fra generazioni e ceti differenti, e un tributo al passato rurale di Lugano e del Cantone Ticino. La fine dei lavori è prevista nel 2023. Viene preventivata una spesa superiore agli 8 milioni di franchi; principali collettori degli aiuti finanziari son ola Fondazione Francesco per l'aiuto sociale e il Rotary club Lugano lago. Il Comune di Lugano, proprietario dell'edificio, lo ha ceduto in diritto di superficie. I principali contenuti sono una mensa sociale aperta tutti i giorni per i due pasti principali (oggi alla 'Casetta gialla dietro la Resega si possono consumare solo i pranzi), degli alloggi, un centro di incontro delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli), una sala riunioni e uno spazio multiuso.
'Anima' dell'operazione Fra Martino Dotta, per sei anni responsabile del convento Salita dei Frati dove era attiva la mensa dei poveri. "Col tempo mi sono reso conto che sempre più persone venivano a chiedere aiuto. Non solo il cibo, ma anche la possibilità di lavarsi, abiti, anche un gesto di vicinanza, di calore. Al termine del mio mandato ho portato con me questo bisogno, e grazie al sostegno delle Acli abbiamo aperto a Viganello nel 2010 il centro Bethlehem. Poi nell'agosto del 2013 ci siamo trasferiti nella casetta gialla, la sede della sezione giovanile Hcl. Anche la futura masseria rinnovata sarà laica, per una accoglienza trasversale senza limiti o barriere. Ci saranno condivisione e inclusione sociale, spazi e luoghi dove le persone si incontrano e possono mettere ognuno del proprio, in un progetto comune. Ora mi tocca il ruolo di frate questuante, chiedendo contributi finanziari e di idee. Grazie allo stimolo del Rotary club Lugano Lago che per sottolineare il proprio decimo anniversario ci ha aiutato in un ruolo di facilitatore, per i contatti con le autorità e la raccolta di fondi, e nell'ambito della costruzione. Un grande grazie a loro, al Consiglio di Fondazione, ai Municipi di Lugano e Porza, e a tutte le persone che finora hanno partecipato alla costruzione. L'architetto Roberto Marcon ha portato avanti un progetto che vedremo realizzarsi nel corso di questi anni"
All'intervento di Fra Martino sono seguiti quelli delle autorità, partendo da Cristina Zanini Barzaghi presente nella doppia veste di socia del Rotary Lugano lago e come responsabile (uscente) delle Opere pubbliche per la Città di Lugano. Ha ricordato come la 'scintilla' per una valorizzazione della Masseria, già studiata a suo tempo da Angelo Paparelli, le venne durante un viaggio in Ruanda, visitando una Ong femminile. Hanno preso la parola pure Franco Citterio, sindaco di Porza, che ha compiuto un vasto excursus sulla storia di questa appendice del suo Comune, e Marco Borradori, sindaco di Lugano. "È un nuovo inizio, questo, di qualcosa di bello, sia in senso estetico, che sotto il profilo sociale il che è molto più importante. Tutti noi sappiamo che quelli attuali non sono tempi facili, non lo erano prima della pandemia e lo sono ancora di più ora. La Città vuole dare un appoggio tangibile, per questo abbiamo siamo qui, dove non si parla sol odi solidarietà ma anche di convivialità e di cultura". Nell'ambito del diritto di superficie concesso alla Fondazione Francesco per 35 anni, alla cifra simbolica di un franco all'anno, è prevista anche la sistemazione del frutteto urbano, un ambito particolare con ben 60 alberi.