Interrogazione interpartitica chiede di ampliare la rete di collocamento e di cura di minori: la città potrebbe diventare più attrattiva
"Intende allargare nei prossimi anni l’offerta comunale di nidi e strutture extrascolastiche per tutti i genitori che lavorano residenti a Lugano, che hanno figli in età di obbligo scolastico, e questo senza l’obbligo di dover fornire particolari motivazioni?" È la prima domanda dell'interrogazione interpartitica presentata nei giorni scorsi al Municipio dai consiglieri comunali Beatrice Reimann (Ps), Giovanni Albertini (Indipendente), Edoardo Cappelletti (Pc), Federica Colombo Mattei (Ppd), Morena Ferrari Gamba (Plr), Raoul Ghisletta (Ps), Deborah Moccetti Bernasconi (Plr), Elena Rezzonico (Ps), Nicola Schoenenberger (Verdi), Omar Wicht (Lega) e Carlo Zoppi (Ps). L'atto parlamentare parte da fatto che "numerosi motivi portano i genitori ad affidare i propri bambini alla cura di terzi. Purtroppo vi sono genitori che non trovano soluzioni o esse sono troppo care. Questi fattori pesano sulle famiglie con un reddito medio-basso, biparentali e monoparentali, ostacolando la loro ricerca di un lavoro oppure l’aumento della percentuale d’occupazione: ne consegue che esse non riescono ad arrivare a un salario che copra il costo della vita. I consiglieri comunali ricordano fra l'altro che l'offerta di custodia a prezzi ragionevoli sia da migliorare perché potrebbe aumentare l’attrattività della Città (tanto per i dipendenti, quanto per le aziende). L'interrogazione chiede pertanto se non sia il caso di coinvolgere in questo allargamento dell’offerta l’Associazione Luganese Famiglie Diurne e il personale socio-sanitario, per l’attivazione di mamme diurne o papà diurni, operanti nella fascia diurna e serale e se viene considerata la creazione di una rete di babysitting qualificato per accudire il bambino o il ragazzo al domicilio del genitore.