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Lugano, 30 consiglieri comunali posson bastare

Censi chiede di dimezzare i membri del legislativo e di creare tre circoli elettorali. La proposta penalizzerebbe le formazioni politiche minori

Il consigliere comunale Andrea Censi (Lega)
17 marzo 2021
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“Meglio pochi ma buoni”: ha scelto questo vecchio adagio il consigliere comunale Andrea Censi (Lega) per riassumere la proposta di abbattere il numero dei rappresentanti del Popolo nel legislativo di Lugano formulata tramite una mozione. Una mozione che chiede pure l'introduzione di tre circoli elettorali per assicurare una migliore rappresentanza territoriale. La proposta appare drastica. Basti pensare che anche prima delle tre fasi aggregative avviate nel 2004, con la fusione fra la Città e i Comuni di Cureggia, Davesco-Soragno, Gandria, Pambio-Noranco, Pazzallo, Pregassona e Viganello, i consiglieri comunali a Lugano erano 50. La riduzione dei membri del legislativo sarebbe soprattutto penalizzante per le formazioni politiche minori 'costrette' a raggiungere una percentuale nettamente superiore per ottenere un seggio. Bisognerebbe, inoltre, tramite una modifica del Regolamento comunale, ridimensionare la composizione delle commissioni permanenti del Consiglio comunale, che oggi contano 13 rappresentanti.

'Molte sedie sono trascurabili'

Andiamo con ordine. Censi, nella premessa, scrive che I lavori in Consiglio comunale e nelle commissioni sono spesso poco produttivi e facili a sprechi di tempo dovuti a giochi partitici, con conseguente mercato del pesce alla ricerca di voti per cambiare gli assetti politici e far passare o bocciare i vari rapporti in plenum". Il consigliere comunale ritiene che "molte sedie nel parlamentino comunale sono trascurabili, a prender le decisioni (purtroppo o per fortuna) sono sempre in pochi e soprattutto sempre gli stessi. Questo sovraffollamento di consiglieri purtroppo non ha alcun effetto né di rappresentanza democratica né di rappresentanza per i quartieri, non crea alcun beneficio per la Città e per i cittadini, anzi, è fonte di impedimento nei lavori consiliari, con conseguenti ricadute economiche negative". E cita Milano che conta solo 48 consiglieri comunali a fronte di una popolazione di oltre 1,4 milioni. Tornando alle nostre latitudini, a Bellinzona e a Mendrisio i consiglieri comunali sono 60, a Locarno 40, a Chiasso 45. Secondo Censi, che evoca pure il costo economico, il problema è gestionale: l’eccessiva “milizia” e la conseguente impreparazione dei membri del parlamentino. Oltre al vecchio adagio, Censi vorrebbe consiglieri comunali anche “preparati”. 

Un lavoro più celere è l'interesse di tutti?

L'articolo 42 della Legge organica comunale (Loc) stabilisce che "I Comuni con più di 5000 abitanti devono avere almeno 30 consiglieri comunali". Da questo punto di vista, la proposta regge. Come preannunciato, tuttavia, sarebbero alquanto sfavoriti i partiti minori che, a spanne, dovrebbero raddoppiare il numero di voti per ottenere un seggio nel legislativo e difficilmente riuscirebbero a trovare spazio nelle commissioni permanenti. D'altro canto, Censi sostiene che "una riduzione del numero dei consiglieri comunali non è l’arrivo, ma la partenza per poter ricominciare a lavorare con persone dedite al benessere generale, forse più selezionate e competenti, ma sicuramente più indipendenti, evitando giochi di numeri che coinvolgono oggi purtroppo sedie di presenza ma politicamente a livello decisionale completamente assenti". Una proposta analoga presentata a Mendrisio (che chiedeva il ridimensionamento del legislativo da 60 a 45 membri) non ha raccolto l'adesione del Consiglio comunale. A sud del ponte diga è parso discutibile l'argomento secondo cui la diminuzione dei membri del legislativo e quindi delle Commissioni sia legata a una accelerazione dei tempi di decisione, poiché la tempistica è strettamente dipendente dall’iter burocratico della politica. "Il funzionamento dei lavori plenari più snello e celere, nell’interesse di tutti i cittadini" non è così scontato come pretende Censi, secondo cui "sviluppo della città di Lugano è un’attesa di tutto il Cantone, non possiamo continuare con questo sistema ingessato che crea costi diretti e indiretti pesantissimi per il polo cantonale".

L'atto parlamentare propone anche l'introduzione circoli elettorali per la rappresentanza territoriale. La richiesta è quella d'istituire tre circoli elettorali: Lugano Ovest, Lugano Est e Lugano Nord (in emulazione della spartizione di quartieri per le elezioni delle giudicature di pace) dando la possibilità ai partiti di presentare liste suddivise per circolo garantendo una rappresentanza territoriale (come peraltro succede sia a livello cantonale che in altri comuni, uno su tutti Bellinzona) che oggi Lugano non conosce". Una richiesta all'apparenza superflua perché ci possono pensare i singoli partiti e perché la candidatura di una persona sarebbe in ogni caso slegata dal domicilio nel quartiere o nella zona.