L'assemblea del Ps di Lugano mette ai voti due risoluzioni: una con 7 emendamenti, l'altra dell'ex capogruppo in Cc Martino Rossi che boccia il Pse
«Ci sono due soluzioni: o buttiamo all'aria tutto o cerchiamo di avanzare proposte di miglioramento dei messaggi per salvare il salvabile». Così, stasera all'assemblea il presidente della sezione socialista di Lugano Raoul Ghisletta ha riassunto i termini della questione sul progetto di Polo sportivo e degli eventi (Pse) che riguarda il comparto di Cornaredo e la creazione di un centro sportivo al Maglio. Il dibattito sta diventando il tema prioritario della campagna elettorale in vista delle elezioni del 18 aprile. Discussioni e posizioni sono contrapposte non solo nel Plr ma anche nel Ps. La municipale Cristina Zanini Barzaghi si è espressa a favore, mentre l’ex capogruppo in Consiglio comunale Martino Rossi ha presentato la risoluzione alternativa contraria al progetto. Un progetto che prevede un nuovo stadio e un palazzetto dello sport, e un rinnovato quartiere con nuovi spazi amministrativi e abitativi. Tra gli argomenti degli scettici, il troppo sfitto in contrasto con l'attuale fervore edilizio a Lugano e la richiesta alla Città di limitarsi a edificare le strutture sportive, mentre l'esecutivo sostiene che è impossibile perché manderebbe in fumo tutto. Il capogruppo in Consiglio comunale e membro della commissione della Gestione Carlo Zoppi ha illustrato gli emendamenti. I membri potranno votare via mail fino a mezzogiorno di sabato 27 febbraio.
La risoluzione proposta dalla direzione e del gruppo in Consiglio comunale pone richieste imprescindibili, in altre parole prendere o lasciare altrimenti niente sostegno al progetto. Anzitutto, si chiede di ridurre l'onere finanziario annuo che peserà sui contribuenti di Lugano. Perciò occorre creare un ente regionale di gestione delle infrastrutture sportive. Poi, non dovrà esserci alcun dumping salariale sui cantieri a garanzia del rispetto dell'ambiente, dei lavoratori e della qualità delle opere. Viene inoltre chiesto un parco che sia il più grande possibile e una zona verde con alberi a radicazione profonda. Il Municipio deve pure ricercare un accordo con l’investitore privato nella terza fase per realizzare una percentuale di almeno il 30% di alloggi a prezzi accessibili o per spazi di pubblica utilità da ancorare nel Piano regolatore. La Città deve impegnarsi a presentare un messaggio per la riconversione in abitazioni primarie dello stabile di via della Posta, che preveda l’attribuzione in diritto di superficie a una cooperativa d’alloggio o a una Fondazione cittadina per l’alloggio. La realizzazione del Pse e lo sviluppo del quartiere di Cornaredo devono impegnare il Municipio a concretizzare i percorsi ciclabili e pedonali e a far accelerare i tempi per la costruzione del tram Cornaredo-Centro (coinvolgendo il Cantone e Berna). E infine deve essere inserita la possibilità per la Città di riscattare gli spazi occupati dall’Amministrazione comunale e dalla Polizia comunale a Cornaredo (durante la durata del contratto d’affitto di 45 anni). Queste migliorie partono dal fatto che le idee alternative al messaggio municipale sono impraticabili. Nel caso in cui le sette richieste non venissero accolte dal Consiglio comunale, la proposta di risoluzione invita i socialisti in Consiglio comunale a non accettare i due messaggi il prossimo 29 marzo.
Alle perplessità sulla sostenibilità del progetto espresse pubblicamente da Martino Rossi, si aggiungono quelle dell'ex presidente sezionale Alberto Leggeri: "il Ps di Lugano fa male (a se stesso) a difendere così strenuamente questo progetto. È inutile sbandierare lo spettro di un Fc Lugano retrocesso o insinuare che il progetto di partenariato pubblico-privato (Ppp) è noto da anni e nessuno ha eccepito. Il problema è che finanziariamente questo progetto è tutto salvo che nell'interesse della cittadinanza. È molto, ma molto interessante solo per il partner privato". Una posizione condivisa da molti, non solo all'interno del Ps. Da qui, nasce la risoluzione formulata dall'ex capogruppo in Consiglio comunale che ha «parlato di impostazione generale sbagliata. Un aspetto sottovalutato perché il progetto Sigillo che si è aggiudicato il concorso nel 2012 è stato stravolto: i campi per i giovani sono stato pensati al Maglio, il palazzetto dello sport e il nuovo stadio sono stati spostati ed è stato ridisegnato il tutto perché si ipotizza di allargare il calibro di via Ciani a quattro corsie, contro cui c'è il ricorso al Tram di Ata, Stan e diversi privati. Occorre fare un passo indietro, si potrebbe rinunciare a una delle due torri e ridimensionare il progetto con risparmio di almeno di 45 milioni di franchi. Le risorse sono limitate e i due messaggi sono carissimi: 265 milioni di franchi che graveranno sulla gestione corrente di Lugano, poi ci sono troppi progetti incompiuti e la post pandemia genereranno un calo del gettito fiscale e più spese sociali». Pertanto, la risoluzione prevede la bocciatura dei due messaggi, l'invito all'esecutivo a ripresentare a breve un progetto rivisto che assicuri nel comparto di Cornaredo (lo stadio attuale), per l’atletica e gli allenamenti dell'Fc Lugano, mentre a est, il nuovo stadio omologabile per le partite di calcio di Super League. L'esecutivo cittadino è invitato a prevedere nel comparto a sud degli stadi, i campi di calcio per le squadre giovanili. Non solo. Per la nuova proposta, il Municipio è chiamato a verificare la possibilità e la convenienza di realizzare il progetto in proprio. E per il ricollocamento di una parte dell’amministrazione per riconvertire in abitazioni lo stabile amministrativo di via della Posta siano ricercate ubicazioni più centrali.