Il sindacato è allibito: ‘La Città giustifica i bassi salari delle addette alla pulizia con il fatto che esse beneficiano della sicurezza dell’impiego’
“La Città di Lugano vuole pagare un salario minimo dignitoso alle donne (e alcuni uomini) attive nel settore delle pulizie inserite nella classe più bassa?” Lo chiedeva la mozione del 12 ottobre 2020, inoltrata da PS-Verdi-PC-Indipendenti, che proponeva uno standard minimo di 4'000 fr per 12 mensilità, ossia 48'000 fr lordi all’anno. Lo scorso 11 febbraio il Municipio di Lugano ha dato un preavviso negativo alla mozione.
“Siamo allibiti dalla risposta del Municipio, che giustifica i bassi salari delle addette alla pulizia con il fatto che queste ultime beneficiano della sicurezza dell’impiego data dalla Città! Come se con la sicurezza dell’impiego si mangiasse! Come se non sapessero che sono donne che per campare spesso devono fare due o tre lavori a tempo parziale! Speriamo che il Consiglio comunale non segua il Municipio”, scrive il sindacato Vpod Ticino.
“Si tratta di uno standard minimo già introdotto dalle Città di Bellinzona, di Mendrisio e di Chiasso – ricorda il Vpod –, ma anche da ditte private: uno standard verso il quale il Governo federale aveva indicato che bisogna tendere progressivamente con la discussione tra partner contrattuali, quando si votò sull’iniziativa popolare dell’Unione sindacale svizzera nel 2012. Sono passati 10 anni”.