Tante le questioni e le criticità sollevate sui due messaggi dai commissari della Gestione. Chiesti lumi in merito agli impatti finanziari
Sono più di cento le domande scritte che i commissari della Gestione sottoporranno al Municipio sui due messaggi destinati a cambiare il volto del comparto di Cornaredo con l'attuale stadio. In base alle risposte ricevute dai servizi, potrebbero giungerne altre. Come noto, uno riguarda l'accordo generale di partenariato pubblico privato tra la Città di Lugano, Hrs Real Estate Ag e Credit Suisse, per la realizzazione del Polo sportivo e degli eventi (Pse), l'altro è il credito di costruzione – 37,2 milioni di franchi – per il Centro sportivo Al Maglio di Canobbio. Più o meno la metà delle questioni che dovrebbero giungere sul tavolo di Palazzo civico già oggi o nei prossimi giorni provengono dal gruppo Ps-Pc e Forum Alternativo (Fa), i cui commissari, alla luce delle criticità e della complessità del dossier stanno pensando a un eventuale presentazione di un rapporto di minoranza. Ma andiamo con ordine.
Buona parte delle domande chiedono spiegazioni sul'accordo siglato con il gruppo di privati, sono di carattere finanziario e vogliono conoscere quale sarà l'impatto sull'erario cittadino, quanto aumenterà il fabbisogno scaturito dai progetti e come la Città intende farvi fronte. Non solo. Il Municipio viene chiamato in causa sul 'misero' finanziamento concesso dal Cantone che, rispetto all'investimento totale valutato in 230 milioni di franchi (nell'ipotesi di durata residua di 27 anni del diritto di superficie), si limita a metterne 7, attraverso il Fondo Sport Toto. In merito, il Consiglio di Stato dovrà rispondere all'interrogazione presentata al inizio anno. Richiesti inoltre i motivi per i quali non sono stati coinvolti finanziariamente perlomeno i Comuni del Luganese, visto che l'operazione è di portata cantonale. Per il Pse, il Municipio ha presentato quattro opzioni di contratto con i privati. Fra l'altro si vuole conoscere qual è lo spazio di manovra concreto per il legislativo nella presentazione di eventuali emendamenti per non far saltare l'accorso. Ogni scelta ha ripercussioni finanziarie diverse da chiarire fino in fondo, considerato l'ingente debito verso terzi della Città (circa 950 milioni di franchi).
La prima opzione prevede il riacquisto immediato dell’Arena sportiva (As) quando sarà costruita e la consegna a un prezzo pari al costo determinante dedotte eventuali pene convenzionali per ritardi. In questo caso, il leasing decade e la Città diviene proprietaria dell’As. La seconda strada è quella di versare una rata di ammortamento iniziale, così da ridurre gli oneri dei canoni di leasing. Inoltre, c'è la possibilità, dopo cinque anni, di versare ogni anno rate di ammortamento straordinario che vengono imputate sull’investimento determinante residuo, per ridurre i successivi oneri di leasing. Infine, la quarta via prevede, dopo cinque anni e per ogni anno successivo, la possibilità di riacquisto dell'As al prezzo dell’investimento determinante residuo, ossia dedotte tutte le rate di ammortamento (ordinarie, iniziale e straordinarie) già pagate. Il gruppo Ps-Pc e Fa, vuole sapere se è corretto, nell’ipotesi di una durata residua di 27 anni del diritto di superficie, che gli oneri a carico della Città (ammortamento e remunerazione dell’investimento) sulla base dell’attuale tetto dei costi sono quantificabili in circa 132 milioni di franchi per l’AS e di poco più di 96 milioni per il Palazzetto dello sport (Ps). Altre questioni riguardano la forma dei contratti, perché all’accordo generale di Ppp per il Pse ne seguiranno altri di dettaglio.
Continuerà a far discutere anche il previsto spostamento di parte del personale dal centro, soprattutto dei dipendenti attivi in via della Posta nell'ambito del progetto di nuova amministrazione. Tante le domande sul cosiddetto Salu (Spazi dedicati all’amministrazione comunale). I servizi amministrativi (esclusa Polizia comunale) per i quali è stato ipotizzato un trasferimento in una sede unica (nella torre est) occupano 14 stabili dove lavorano 298 dipendenti. Nel messaggio sono presentati tre scenari: lasciare tutto com'è ora, considerato il peggiore dall'esecutivo; ristrutturare i 14 immobili, con un costo stimato in 44 milioni di franchi oppure riunire i servizi a Cornaredo, compresa la Polizia di Lugano che già ora sta 'stretta' in via Beltramina e in futuro sarà ancora peggio perché gli effettivi aumenteranno a 222. Per quanto riguarda via della Posta e il temuto svuotamento del centro (negato dall'esecutivo), nello studio di fattibilità illustrato nel messaggio si dimostra la possibilità di ricavare 57 appartamenti soprattutto di 2.5 e 4.5 locali) per 163 persone.
Ieri sera la Gestione è tornata a riunirsi sul tema e ha discusso la mozione urgente presentata da una parte del Plr (primo firmatario Ferruccio Unternaerer) che chiede di deliberare in modo separato e compiuto sulle tre tappe distinte, per evitare che la seconda e la terza, che presentano ostacoli, criticità e ricorsi, ritardino quella delle infrastrutture sportive. Ebbene, come il preavviso municipale, anche il rapporto commissionale sostiene l'irrecivibilità della mozione senza entrare nel merito. Lo ha redatto il presidente della Gestione Lorenzo Beretta Piccoli, tranne i mozionanti che stanno valutando come procedere. I due messaggi non figureranno nell'ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale di lunedì 8 febbraio. Nel frattempo la Gestione ha nominato i relatori dei due messaggi: per il Pse sono Lorenzo Beretta Piccoli (Ppd), Lukas Bernasconi e Andrea Sanvido (Lega) e Raide Bassi (Udc), per il Maglio sono Peter Rossi (Plr) e Maruska Ortelli (Lega). Dal canto suo, il capogruppo Ps Carlo Zoppi mette in evidenza alcuni aspetti poco chiari del messaggio Pse «ogni lotto ha regole del gioco diverse che vanno approfondite. Quello relativo ai contributi sportivi (As e Ps) appare meno problematico perché consente maggiore flessibilità e la possibilità di riacquisto immediato da parte della Città che potrebbe andare sul mercato a negoziare crediti a tassi d'interesse più convenienti evitando gli oneri di un leasing più oneroso». Peraltro, continua Zoppi, «a livello di progetto non ci sono grossissime criticità, i partner scelti sono affidabili. Perplessità emergono piuttosto dal punto di vista della sostenibilità finanziaria dell'operazione. Forse alcuni oggetto presentano un costo troppo elevato e la componente Salu è la parte più interessante a livello di redditività per i privati. Nel complesso il messaggio, anche per via dell'ultimatum della Swiss Football League alla società Lugano calcio, pare comunque blindato o quasi».