Il patrimonio relativo alla testimone dell'Olocausto, accolta a Lugano dopo la guerra, è a disposizione dei ricercatori e della collettività
Un patrimonio di memoria per la crescita civile. La Città di Lugano ha sottoscritto un'importante convenzione con la Fondazione Federica Spitzer, nata per valorizzare la testimonianza dell'omonima sopravvissuta all'Olocausto. Il Fondo – che raccoglie i documenti che testimoniano la sua deportazione nel lager di Theresienstadt – è infatti ora depositato all'Archivio storico della Città, a disposizione dei ricercatori come dell'intera collettività.
Si tratta solo dell'ultima tappa di una collaborazione avviata nel 2015, a tredici anni dalla scomparsa della signora che Lugano ha accolto dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 2016 le è stata dedicata una via a Breganzona e nel 2019 una targa commemorativa nel Giardino dei Giusti. Altre significative realizzazioni sono state ‘Lugano Città aperta’ e ‘Le vite dei Giusti’: un progetto in occasione dell'ottantesimo anniversario delle leggi razziali in Italia che provocarono un massiccio esodo di rifugiati verso il Ticino e una piattaforma digitale, rispettivamente. Grazie a quest'ultima è stato lanciato proprio durante quest'anno scolastico un progetto pilota di educazione alla cittadinanza che coinvolge diversi istituti scolastici di insegnamento medio.
“La convenzione – si legge in una nota della Città – sancisce la continuazione della collaborazione fra la Fondazione e la Divisione cultura su tematiche legate al fondo depositato e più in generale alla missione della Fondazione, per tutti quegli aspetti che sono anche di interesse della Città: la prevenzione e il superamento dei conflitti fra razze, culture e religioni, attraverso iniziative culturali e formative che coinvolgano la società e i giovani”.