Luganese

Melide, mezzo chilo di cocaina in auto: condannati ed espulsi

Due giovani sono stati processati oggi alle Assise criminali e correzionali di Lugano, venendo condannati a rispettivamente 32 e 24 mesi di carcere

La droga, acquistata nel canton Uri, era destinata al mercato ticinese (Ti-Press)
20 gennaio 2021
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Beccati con mezzo chilo di cocaina in auto, e ora condannati ed espulsi. È successo a due albanesi di 26 e 34 anni, processati oggi alle Assise rispettivamente criminali e correzionali di Lugano. Sebbene giudicati in due procedimenti distinti, entrambi nella formula del rito abbreviato, i due sono in realtà complici di un reato comune.

Era il settembre dell'anno scorso, quando durante un controllo effettuato a Melide le guardie di confine hanno fermato la Volkswagen noleggiata guidata dai due, che erano di ritorno da Erstfeld (canton Uri). Non una gita di piacere: Oltralpe avevano ritirato circa mezzo chilo di cocaina, con una purezza elevata (81% circa), destinata al mercato ticinese. Lo stupefacente era confezionato in un panetto celato sotto il tappetino poggia piedi sul lato del passeggero. Inoltre, sono state trovate sette pallina da 4,6 grammi ciascuna sempre di cocaina (ancor più pura: all'84%), inserite in un pacchetto di sigarette nascosto sotto la leva del cambio.

Il 26enne aveva già venduto circa 350 grammi precedentemente

I due – difesi dalle avvocate Silvia Gianetta (il 26enne) e Letizia Ghilardi (il 34enne) – sono pertanto stati condannati dal presidente della Corte Amos Pagnamenta per infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti. Più grave la posizione del più giovane, che già fra gennaio e luglio dell'anno scorso aveva venduto circa 350 grammi di polvere bianca, in confezioni da 0,7 grammi a 100 franchi l'una. Il giovane è inoltre anche un consumatore, pertanto il procuratore pubblico Zaccaria Akbas ha inserito nell'atto d'accusa anche il reato di contravvenzione alla relativa Legge federale.

Dopo aver trascorso quasi due mesi alla Farera in carcerazione preventiva, da inizio novembre i due si trovano in esecuzione anticipata della pena. La condanna del 34enne è integralmente sospesa, mentre per il complice solo per 24 mesi su 32. Entrambi saranno espulsi per 7 anni dalla Svizzera e dovranno far ritorno al Paese d'origine, dove risiedono.