Interpellanza Plr chiede alla Città un maggiore impegno per contenere la diffusione del coronavirus, magari allestendo campagna di test diagnostici
“La diffusione del coronavirus non sembra né arrestarsi né diminuire. Anzi! Le recenti mutazioni sembrano peggiorare la sua diffusione che, pur non avendo aumentato la mortalità hanno incrementato la forza di contagiosità soprattutto tra i giovani”. Comincia così l’interpellanza presentata dal Gruppo Plr in Consiglio comunale (prima firmataria la capogruppo Karin Valenzano Rossi). Un'interpellanza che in sostanza chiede alla Città di impegnarsi di più nella lotta alla pandemia, offrire servizi e sostegno alla propria cittadinanza. Come? Lugano potrebbe mettere a disposizione risorse finanziarie, di personale e di spazi per avviare una campagna di test diagnostici. E organizzare un centro di vaccinazione anche sul territorio cittadino e potenziare e migliorare le condizioni logistiche disdicevoli dell’attuale check point cittadino, dove chi vi opera – perlopiù volontari con grande senso civico e di responsabilità collettiva - lo deve fare in condizioni precarie (addirittura senza riscaldamento). In altre parole, il principale centro urbano ticinese non può semplicemente stare a guardare, senza cercare di contribuire al contenimento della pandemia e alla mitigazione dei danni economici. Altre realtà, come il Canton Berna e il Canton Grigioni, stanno allestendo campagne di test diagnostici. Vanno in questa direzione anche le domande poste al Municipio di Lugano. Nel clima di insicurezza generale occorre fare qualcosa visto che, oltre alla paura per la situazione sanitaria, c'è anche il timore dato dalla consapevolezza di una situazione economica sempre peggiore, con prospettive di chiusura di attività, perdita di posti di lavoro e condizioni economiche e sociali sempre più precarie e preoccupanti. I danni sanitari, sociali ed economici sono già estremamente elevati.