In risposta all'atto parlamentare di Lorenzo Quadri, il Comitato civico campionese sottolinea inoltre la base legale dell'indennità di disoccupazione
Il Comitato Civico campionese, con una lettera aperta, risponde all'interpellanza inoltrata al Consiglio Federale dal consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri, dal titolo ""Gli accordi con l’Italia vengono raggiunti solo quando sono a vantaggio dell’Italia?". Il consigliere nazionale, nell'interpellanza, chiedeva al Consiglio Federale "in che misura l’annosa diatriba sulla fiscalità dei frontalieri è stata presa in considerazione nella trattativa sulle targhe campionesi", ed evidenziava il fatto che i campionesi residenti in Ticino, ex dipendenti del casinò e del Comune, percepiscano le indennità di disoccupazione svizzere pur non avendo versato i relativi contributi, indennità che "possono essere identiche o persino superiori ai salari netti prima della disoccupazione”
Il Comitato dichiara di avere letto "con un certo rammarico e sconcerto" tale interpellanza al Consiglio federale. "Fra le righe del suo atto parlamentare notiamo una certa acredine verso i campionesi e le peculiarità che da decenni hanno contraddistinto la positiva convivenza fra la nostra enclave e il Canton Ticino", si evidenzia nel comunicato, sottolineando che "l’accordo sottoscritto fra i due Paesi, così da consentire ai campionesi di continuare ad utilizzare le targhe elvetiche, conferma tale preziosa collaborazione".
"Non ci troviamo dunque d’accordo sulla sua dichiarazione dove evidenzia che tali vantaggi andrebbero esclusivamente a favore dell’Italia", proseguono i membri del Comitato, "Vorremmo ricordarle che attraverso l’immatricolazione delle circa 1’700 auto/moto dei campionesi l’economia cantonale, fra tassa della circolazione, assicurazioni, manutenzioni, acquisti vetture, abbonamenti Tcs, incassa 5 milioni di franchi. Non poco dunque per un vantaggio che, a suo avviso, sarebbe solo unilaterale".
Circa inoltre la questione dell’indennità di disoccupazione dei campionesi residenti in Ticino (ex dipendenti di casinò e comune), "che tanto la preoccupa, vorremmo renderla attento sul fatto che vivono e hanno casa in Ticino, pagano qui le tasse comunali, e diversi fra di loro sono anche cittadini svizzeri. Il fatto di poter beneficiare della disoccupazione è una volontà di legge, così come i 60mila frontalieri, che pagano le tasse in Ticino, qualora rimanessero senza lavoro hanno diritto alla disoccupazione italiana, in quanto lì residenti. Vuole fare cambio onorevole fra la qualche decina di campionesi e le migliaia di frontalieri?" Infine, il ringraziamento al Canton Ticino e alla Confederazione "e alla loro sempre grande disponibilità, ricordando ad ogni modo l’importante apporto finanziario che i campionesi hanno sempre riversato sul territorio ticinese".