Luganese

Circonvallazione Agno-Bioggio, consegnate 3'394 firme

Massiccio il sostegno ai progetti che toccano la viabilità del Basso Malcantone e critiche a chi ha presentato opposizioni 'strumentali'

Immortalato il momento della consegna della petizione
21 dicembre 2020
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È stata consegnata oggi a Bellinzona, alla presenza del consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali e del cancelliere Arnoldo Coduri, la petizione corredata da 3’394 firme (di cui 2'987 cartacee e 407 digitali) raccolte dal Comitato della Conferenza dei sindaci del Malcantone a sostegno dei progetti di circonvallazione Agno-Bioggio e di Rete tram-treno del Luganese. I due piani sono considerati fondamentali per la viabilità di tutta la regione. Negli ultimi anni sono stati oggetto di una spinta decisiva grazie al lavoro di Claudio Zali. Gli stessi godono del pieno appoggio della Conferenza dei Sindaci del Malcantone che finalmente ha un referente che vuole fare e trovare soluzioni nell’interesse degli oltre 35’000 residenti del Malcantone e Basso Vedeggio, e favorire uno sviluppo territoriale di tutto il Luganese.

Piani frenati da 'soliti noti'

Tuttavia, si legge nella nota stampa, "alcune prese di posizione critiche degli ultimi tempi, i cui autori risultano essere i 'soliti noti', non sono altro che mere opposizioni strumentali che arrischiano di dilatare i tempi di realizzazione di entrambi i progetti, con un conseguente enorme danno nei confronti di tutti i cittadini della regione". Questi ultimi, rappresentati dai Sindaci del Malcantone, e dal presidente Giovanni Cossi, chiedono che questi progetti possano procedere in maniera celere, senza più ulteriori intoppi. Il Malcantone ha passato troppi anni a discutere di progetti e varianti; adesso che gli stessi hanno seguito l’iter democratico a partire dal basso - con l’approvazione da parte dei Consigli comunali, dei Municipi, del Consiglio di Stato, del Gran Consiglio e delle Camere federali (che ne garantiscono i finanziamenti) - sarebbe ora di finirla con questi atteggiamenti che altro non fanno che mettere in cattiva luce il Ticino a Berna e lasciare i malcantonesi nel totale marasma, e permettere, invece, al Dipartimento del territorio di portare avanti questi importanti progetti, nell’interesse della collettività.