Azione simbolica e dimostrativa, dal forte impatto visivo, oggi pomeriggio in piazzetta Maraini da parte del movimento Sciopero per il clima
Un'impalcatura di legno alta ben tre metri, con una base di ghiaccio pronto a sciogliersi sotto al caldo sole d'agosto. E una dozzina di giovani ragazzi ticinesi pronti a 'impiccarsi' a favore dell'ambiente. L'impatto visivo e metaforico è molto forte, ma fortunatamente si tratta solamente di un'installazione organizzata dal movimento Sciopero per il clima. Il messaggio è chiaro: siamo destinati a morire a causa dell'innalzamento delle temperature?
L'azione si è svolta oggi pomeriggio in piazzetta Emilio Maraini a Lugano, con lo scopo di continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica sui cambiamenti climatici. Mentre una parte degli attivisti ha inscenato infatti la finta impiccagione, un'altra parte ha spiegato il gesto ai passanti, esponendo quanto fatto in questi ultimi mesi, nei quali l'attenzione di tutti si è concentrata sulla pandemia.
"In questo momento – spiegano i giovani in una nota – il movimento ha sviluppato tante nuove riflessioni e tratto insegnamenti da questo straordinario periodo e ci piacerebbe che la nostra voce raggiunga gran parte della popolazione e soprattutto che venga sentita e ascoltata dai politici che la rappresentano".