Luganese

Lugano, bocciate le mozioni sul centro sociale

Il concorso di progettazione per la riqualifica dell'ex macello ha sgomberato le richieste di anticipare i tempi sloggiando gli autonomi.

L'ingresso della parte dell'ex macello occupata (Ti-Press)
7 luglio 2020
|

Tre mozioni, due per sgomberare gli autonomi, la terza che chiede la creazione di una cittadella del volontariato e della solidarietà. La prima 'Centro sociale: ripristiniamo la legalità, chiudiamo il centro' risale addirittura al 2011, sulla quale Alain Buehler (Udc) ha messo in guardia: «Si ritiene ingenuamente che con il concorso di progettazione per il sedime la questione sia evasa, però il messaggio non si esprime sull'esclusione degli autogestiti dalla parte che occupano». Il consigliere comunale chiede una presa di posizione chiara, ricordando i recenti fatti avvenuti alla Foce del Cassarate.  Mario Antonini (Plr) ha tuttavia ricordato che la convenzione del 2002 che ha concesso lo spazio al centro sociale esplicita tuttora effetti giuridici. Il Municipio deve trovare un'altra soluzione per collocare gli autonomi, ha ricordato Antonini. Carlo Zoppi (Ps) ha invece affrontato il tema riprendendo i fatti della Foce, due spazi pubblici usati da cittadini. La chiusura non è mai una soluzione, l'utenza non sparisce, equivarrebbe a nascondere la polvere sotto il tappeto. La prima mozione è stata bocciata. Medesimo destino hanno avuto la seconda e la terza. Però, Tiziano Galeazzi (Udc) ha chiesto lumi sulle trattative con gli autonomi. Il sindaco Marco Borradori ha ribadito la posizione del Municipio: L'area della Foce ci sta impegnando non poco. Non vogliamo chiudere spazi pubblici ma ci troviamo di fronte a un tentativo di tenere sotto controllo delle distanze con difficoltà. C'è un limite a tutto, ci aspettiamo un atto fi civiltà e di responsabilità».

Tempi più ridotti per gli interventi

Approvata invece la mozione 'Basta sproloqui in Consiglio comunale: i dibattiti vanno razionalizzati' proposta dai consiglieri comunali leghisti Andrea Censi, Lukas Bernasconi e Marco Bortolin che chiede modificare il Regolamento comunale della Città di Lugano, prevedendo forme di dibattito differenziate, che possono essere adottate in base ai singoli temi, sulla scorta di quanto prevede la Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato. Si introduce così il dibattito ridotto e standard che viene utilizzata più frequentemente, sostituito dal dibattito libero nel caso in cui vi sono più rapporti e il tema ha una significativa importanza di interesse generale. Introdotta pure la proceduta scritta, tramite la quale l'Ufficio presidenziale, su indicazione della commissione pertinente, decide di utilizzare la procedura scritta quando tutti i gruppi politici rappresentati nella commissione incaricata di evadere l'atto parlamentare sono allineati sulla medesima posizione. Un tentativo di svilire la dialettica del legislativo a favore di un sistema tecnicista, come una castrazione, ha detto in maniera accorata Edoardo Cappelletti (Pc). Intervento sottoscritto dalla capogruppo Plr Karin Valenzano Rossi. Dal profilo della legalità è tutto regolare, ha osservato il sindaco, e non si vuole mettere la museruola ai consiglieri comunali.

Allo studio i getti d'acqua

Al Municipio è stato dato mandato di allestire un progetto di fattibilità e di individuare di una zona a lago per indire un concorso per realizzare una proposta per l'installazione di getti d'acqua a lago. La mozione presentata da Giovanni Albertini (Movimento Ticino Lavoro) è stata parzialmente accolta. Non sorgerà un'Escape room della Città. È infatti stata bocciata la mozione proposta dal consigliere comunale Giovanni Albertini  che ha riconosciuto le criticità sollevate dalla commissione della Gestione. Come finanziarla? Prima bisognerebbe individuare uno spazio, di proprietà della città, da rivalorizzare (magazzino, cantina, Castelletto funicolare degli Angioli, ex Macello, ecc.) coinvolgendo studenti, un team che già conosce la realtà delle Escape Room e Lugano Turismo per realizzare, gestire e promuovere il progetto. La mozione è stata ritenuta troppo 'fumosa' dalla maggioranza del Consiglio comunale. All'esecutivo è stato inoltre dato mandato per allestire uno studio per allestire postazioni di ricarica elettrica multifunzionali in città sull base di quanto chiesto dalla mozione 'E-Lounge- La sosta che ti ricarica', prima firmataria sara Beretta Piccoli (Indipendente).