Luganese

Funzionario sotto inchiesta penale, spostato dal Dfe al Decs

Mezza dozzina di denunce contro l'ex capo dell'Ufficio imposte di successione e donazione di Lugano per (precedenti) presunti reati finanziari. Accuse negate.

Le indagini sono iniziate nel 2017 (Foto Ti-Press/Archivio)
9 giugno 2020
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Indagato per reati finanziari. Eppure, ancora attivo nell'amministrazione cantonale. Succede a un ex fiduciario del Luganese, che dall'inizio dell'anno lavora per il Cantone, dapprima come capo dell'Ufficio imposte di successione e donazione di Lugano (sotto il cappello del Dfe, Dipartimento finanze ed economia) e poi come ausiliario temporaneo alla Divisione della cultura e degli studi universitari (al Decs, Dipartimento educazione cultura e sport).

Le interrogazioni dell'Mps

Della vicenda abbiamo già parlato settimana scorsa, riferendo della risposta del Consiglio di Stato (Cds) a due interpellanze del Movimento per il Socialismo (Mps). Il caso ha infatti suscitato interrogativi nella deputata Simona Arigoni Zürcher e nei cofirmatari, che già negli atti parlamentari hanno sollevato il dubbio che il funzionario spostato fosse sotto inchiesta. Un dubbio che è rimasto tale, in quanto il Cds ha scritto che "per questioni riguardanti la sfera privata delle persone e conformemente alla Legge sulla protezione dei dati non possiamo rispondere a questa domanda".

Indagini partite nel 2017

Da nostre fonti, tuttavia, sembrerebbe che effettivamente sì: il funzionario sarebbe sotto inchiesta per reati finanziari. Sarebbero una mezza dozzina le denunce pervenute in magistratura a partire dal 2017, anno di avvio della liquidazione della fiduciaria con sede a Lugano, della quale l'indagato sarebbe stato amministratore unico con diritto di firma individuale. Da noi contattato, il Ministero pubblico ha preferito non rilasciare informazioni. L'accusa riguarderebbe perdite molto ingenti, milionarie. Fra le presunte parti lese, vi sarebbero sia privati che fondazioni. A coordinare l'inchiesta è la procuratrice pubblica Chiara Borelli. 

Accuse contestate dal funzionario

L'ex fiduciario sarebbe stato attivo nel campo delle operazioni finanziarie, per le quali avrebbe ricevuto delle retrocessioni particolarmente consistenti. Inoltre, secondo le tesi dei denuncianti, la tipologia dei prodotti strutturati acquistati per conto dei clienti sarebbe all'origine delle perdite. Contestazioni sulle quali l'imputato ha già avuto modo di dire la sua, contestando a sua volta gli addebiti. Fino a un'eventuale condanna – lo ricordiamo – persiste la presunzione d'innocenza.

Nomina non confermata durante il periodo di prova

Se e quando l'inchiesta sbarcherà in aula penale è insomma ancora tutto da vedere. Quel che è certo invece è che l'uomo è stato assunto alla fine dello scorso anno e dall'inizio di quello corrente ha assunto l'incarico di responsabilità al Dfe. Un ruolo mantenuto però per poco, circa un mese. "Durante il periodo di prova – ha rivelato il Cds –, per motivi inconciliabili con il ruolo della sua funzione, sono venuti a mancare i presupposti per confermare la persona interessata nella sua funzione. Il Cds ha pertanto deciso di non confermare la sua nomina".

Il nodo è l'autocertificazione?

Al Dfe, ha spiegato ancora il governo, il funzionario ci è arrivato tramite concorso pubblico esterno. Una procedura durante la quale non solo è stato richiesto il casellario giudiziale – evidentemente pulito, dato che non vi è stata alcuna condanna –, ma anche un'autocertificazione su procedure penali pendenti. E il nodo verosimilmente è relativo proprio a quest'ultimo punto: l'autocertificazione era in regola? La presunta inchiesta è stata sottaciuta? Domande alle quali non abbiamo ricevuto risposta dal Dfe, che non risponde sul caso concreto.

Bocche cucite infine anche al Decs, dove l'ex capoufficio lavora come ausiliario temporaneo per "svolgere mansioni inerenti alla risposta cantonale e federale alle richieste dovute all'emergenza Covid-19 con impatto sul settore culturale". La carica lasciata vacante al Dfe è stata assunta invece ad interim dalla vicedirettrice della Divisione contribuzioni.

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