Luganese

Lugano, i parcheggi all'ex Pestalozzi? 'Tali e quali'

Angelo Jelmini, a titolo personale, si esprime sul rinvio della variante di Pr StazLu2. Il numero di posti auto deve essere giustificato o salta la ratifica cantonale.

Il posteggio ex Pestalozzi accanto alla stazione Ffs (Ti-Press)
4 giugno 2020
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«Personalmente, sono orientato a riproporre al Consiglio comunale lo stesso messaggio con qualche considerazione aggiuntiva. Mi leggerò bene il verbale della seduta di mercoledì e cercheremo di capire le motivazioni dietro alle indicazioni emerse incontrando alcuni membri del legislativo e valuteremo come si potranno eventualmente prendere in considerazione». Angelo Jelmini, titolare del Dicastero dello sviluppo territoriale di Lugano reagisce così al rinvio al Municipio della variante di Piano regolatore StazLu2. Un rinvio a sorpresa. La maggioranza è scaturita, per almeno tre ragioni diverse e ben distinte, da uno schieramento trasversale e variegato composto dal gruppo Lega dei ticinesi (un astenuto), da quello dell'Udc, da una parte del Plr (tre voti e un astenuto), dai Verdi e da tre membri dell'area di sinistra. Ora ci sarà la pubblicazione della risoluzione del Consiglio comunale, bisognerà attendere la crescita in giudicato, dopodiché il Municipio dovrà decidere come procedere. Però non si potrà sottoporre al cantone una variante che indica un fabbisogno di posti auto troppo elevato rispetto agli studi fin qui eseguiti.

Il ribaltone frutto di un'alleanza variegata

Visto che si tratta formalmente di un rinvio, prosegue Jelmini, «occorre riesaminare il messaggio alla luce delle considerazioni emerse, diverse l'una dall'altra. Un fronte si è concentrato sul numero di posteggi all'ex Pestalozzi ritenendolo troppo basso, poi c'è chi ha criticato la scomparsa dei giardinetti presso il sottopasso della stazione mentre altri hanno puntato il dito contro le volumetrie ritenute eccessive degli stabili ammessi dal Pr». Come rimediare? «Sono convinto che abbiamo fatto bene i compiti richiesti dalla Consiglio comunale nel febbraio del 2019 di rivalutare la questione posteggi facendo allestire un altro studio allargato su tutto il comprensorio (per il quartiere di Besso e del centro) che ha stabilito il fabbisogno - osserva il municipale -. Ci torneremo sopra anche se la decisione del Consiglio comunale è frutto di un approccio poco serio. Sappiamo infatti che quando si pone un vincolo a piano regolatore bisogna giustificarlo. E la giustificazione è un presupposto indispensabile per consentire al Cantone di ratificare la variante di Pr». E la Città coinvolgerà probabilmente anche le Ffs, visto che viene rimessa in discussione pure l'area a sud della stazione.

Le conseguenze? 'Ritardi che frenano la variante'

Quali sono le conseguenze del voto di mercoledì sera? «Sicuramente ci sarà un ritardo, c'era molta attesa di tutti i partner pubblici e privati - risponde il titolare del Dicastero dello sviluppo territoriale di Lugano -. Speriamo che la variante non resti bloccata per troppo tempo». Bisognerà inoltre tener conto che ogni stabile che verrà costruito in base al Pr nuovo dovrà soddisfare il proprio fabbisogno di parcheggi privati. Ricapitolando fra qualche mese il messaggio tornerà in Consiglio comunale con lo stesso numero di parcheggi, oppure con aggiustamenti su alcuni aspetti e magari informazioni supplementari per convincere il legiislativo. Il municipale esclude invece conseguenze sull'altro messaggio pianificatorio che riguarda il comparto votato mercoledì: «Sono due messaggi coordinati ma tecnicamente non interdipendenti. Il Comune di Massagno ha già fatto la sua parte e, salvo ricorsi, la procedura per il Trima (Piano regolatore intercomunale Campus universitario/Parco e Trincea ferroviaria) può continuare autonomamente».

E si pianifica anche la piazza Molino nuovo 

In Consiglio comunale, giunge un altro messaggio pianificatorio che riguarda piazza Molino Nuovo con un credito di 325'000 franchi per il mandato di studi paralleli per la riqualifica urbanistica del comparto e la successiva modifica del Piano regolatore. La procedura consentirà di identificare un nuovo concetto urbanistico per la riqualifica dell'area, disciplinata dal Pr particolareggiato del 1991. L’area oggetto di riqualifica è quella centrale, racchiusa tra via Trevano e la chiesa della Madonnetta, che comprende Piazza Molino Nuovo e gli isolati fino a via Zurigo. L’esecutivo ha identificato alcuni orientamenti urbanistici per la riqualifica, come l’importanza di garantire la presenza del verde e dell’elemento acqua - anche nell’ottica di evitare isole di calore - oltre alla creazione di spazi di aggregazione. Il 15 giugno partirà una nuova fase di cantiere presso la pensilina, che prevede la riqualifica stradale e il riordino delle sottostrutture di via Pretorio e via Magatti. La durata dei lavori sarà di circa un anno. Il progetto prevede il completamento delle infrastrutture nella Contrada di Verla, lungo via Pretorio e via Magatti. L’opera rappresenta un passo importante di riqualifica dello spazio pubblico e della valorizzazione della mobilità lenta, con benefici sociali, economici e turistici per la cittadinanza e i visitatori.

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