Luganese

Viganello, morto uno dei due indagati per assassinio

La Santa, la morte di Matteo originata dal sangue finito nelle sue vie respiratorie. Imputato resta il 34enne austriaco accusato pure di omissione di soccorso

La pensione di Viganello (Ti-Press)
29 aprile 2020
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Uno dei due imputati arrestati in dicembre per il delitto di Viganello è deceduto nei giorni scorsi, poco dopo avere ottenuto, all'inizio di questo mese, la libertà provvisoria. La Rsi parla di overdose ma non è sicuro: occorrerà attendere le verifiche ordinate dalla magistratura. Verifiche chiamate ad approfondire le cause del decesso del 43enne residente nel Mendrisiotto.

Nel frattempo, dall’inchiesta penale sui fatti di sangue perpetrati alla pensione “La Santa”, nei giorni scorsi sono trapelate altre significative novità. L’autopsia effettuata sul corpo di Matteo Cantoreggi ha stabilito che il 35enne ticinese venne ripetutamente colpito con violenza al volto. Il sangue fuoriuscito dalle ferite conflui nelle vie respiratorie, provocando la morte dell'uomo. Stando alle risultanze dell'autopsia, sempre secondo quanto riporta la Rsi, il decesso dell'inquilino della pensione sopraggiunse diversi minuti dopo il pestaggio, mentre il 43enne giaceva supino nella sua stanza, dove era stato trascinato dal 34enne austriaco che, sotto gli occhi dell’altra persona finita sotto inchiesta, lo aveva percosso con forza prima di abbandonarlo al suo destino.

Se i due avessero dato immediatamente l’allarme, si sarebbe potuto evitare la tragedia all'interno della pensione? L'interrogativo si sta facendo largo fra gli inquirenti. Tanto che la procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha aggiunto all’accusa di assassinio, le ipotesi di reato di omissione di soccorso. Le nuove ipotesi erano state formulate a carico di entrambi gli imputati. Ora, però, di quanto successo risponderà solo il cittadino austriaco, che dal canto suo aveva già ammesso di avere picchiato la vittima nei primi interrogatori di fronte agli inquirenti.