Beneficia della condizionale l'uomo condannato oggi dalla Corte delle assise Correzionali di Lugano nel processo celebrato a porte chiuse.
Ripetuta appropriazione indebita e ripetuta infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti. Sono i reati per i quali oggi è stato condannato un uomo processato oggi con la formula del rito abbreviato e a porte chiuse, in ossequio alle disposizioni speciali decretate dal Consiglio di Stato in ambito di autorità giudiziarie a seguito dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. Marco Villa, presidente della Corte delle assise Correzionali di Lugano gli ha inflitto la pena detentiva di dodici mesi, sospesa con la condizionale per un periodo di prova di due anni. Una pena da interpretare come parzialmente aggiuntiva a quella pecuniaria di 45 aliquote giornaliere di 100 franchi ciascuna, anch'essa sospesa condizionalmente per un periodo di prova di tre anni, decretata nei suoi confronti dal Ministero pubblico a fine ottobre del 2018. Però, l'uomo ha continuato a delinquere visto che è finito di nuovo nella rete della giustizia.
Condizionale concessa dunque ma il giudice ha comunque formalmente ammonito l'imputato: dovesse comparire un'altra volta in aula penale oppure commettere ancora reati, la sentenza potrebbe essere più pesante e quasi sicuramente, alla luce dei precedenti penali specifici, finirebbe dietro le sbarre. Difeso dall'avvocata Luisa Polli, l'uomo è stato giudicato colpevole dei reati commessi nel periodo di oltre cinque anni a Vezia, Brusino, Caslano, Lugano, Viganello e altre località del Luganese fra il gennaio del 2014 e il novembre del 2019 quando è stato nuovamente fermato dalla polizia. Nella commisurazione della pena il giudice Villa ha tenuto conto del carcere preventivo e dell'esecuzione anticipata della pena sofferti dall'individuo prima di arrivare sul banco degli imputati.