Sostenendo la necessità che l'autogestione esca dalla struttura la sezione chiede una presa di posizione del Consiglio comunale.
"C’è un pensiero ingenuo, o calcolato, che aleggia a Lugano in merito all’autogestione all’ex Macello". È questo l'incipit di un comunicato stampa dell'Udc che guarda alla loro prossima uscita dalla struttura: "Prova del contrario, invece, sono le insistenti voci che si sono erette in difesa degli ex molinari e a favore di una loro permanenza all’interno della struttura nei mesi scorsi".
Un tema 'scottante' e che l'Udc demanda al Legislativo: "Riteniamo – si legge nella presa di posizione – che sia assolutamente necessario che il Consiglio comunale si esprima in modo diretto ed esplicito sul tema, vincolando l’attuale Municipio e quello che seguirà dopo il 5 aprile ad agire in tal senso. Oggi questo vincolo di fatto non c’è, vi sono dichiarazioni e auspici ma nulla vieta a future compagini municipali di cambiare le carte in tavola, se lo volessero".
E verso il gruppo autogestito l'Udc non usa la diplomazia: "Non crediamo sia necessario stilare la lista degli illeciti commessi da questo gruppo di persone, si parla di violenza, danneggiamenti, vandalismi, manifestazioni non autorizzate, calunnia, diffamazione e disturbo della quiete pubblica. Non siamo propriamente dinanzi a un gregge di agnellini, se vogliamo dirla tutta".
E per far sì che il tema "non finisca a far polvere in un qualche cassetto, abbiamo deciso – evidenzia la sezione Udc – di chiedere alla cittadinanza di esprimersi in merito, tramite una petizione online che invitiamo tutti coloro che sostengono l’uscita degli autogestiti dall’ex macello a voler firmare: https://www.change.org/p/municipio-di-lugano-ridiamo-l-ex-macello-ai-luganesi".