Luganese

'Ha distrutto la bimba', chiesti 7 anni e mezzo di carcere

Processo per abuso su minori, per la pp Pamela Pedretti il trentenne imputato si è macchiato di reati molto gravi. 'Sia anche espulso dalla Svizzera'.

La pp Pamela Pedretti (Ti-Press)
23 gennaio 2020
|

L'imputato deve essere condannato a sette anni e mezzo di prigione. Tenendo conto del numero elevato di atti sessuali su bambine e del numero di altri reati come il consumo di canapa, deve essere sottoposto a un trattamento ambulatoriale. E sia espulso dalla Svizzera per dodici anni. Si è chiusa con la richiesta di pena nei confronti del trentenne imputato alla sbarra da questa mattina la lunga e articolata requisitoria della procuratrice pubblica Pamela Pedretti. Una requisitoria durante la quale la procuratrice ha dipinto come molto gravi i reati di cui si è macchiato il trentenne brasiliano che ha «turbato per sempre il sano sviluppo psicofisico delle due minori abusate sessualmente». Un dolore che rimarrà scalfito per sempre nella mente delle due vittime, in particolare la figlia della sua compagna, ha osservato l'avvocata Sandra Xavier che ha riportato le pessime condizioni in cui si trova la bambina. La piccola oggi è in un internato e il suo futuro si presenta alquanto oscuro, tanto che appare compromesso.

«Ha mentito, cercando di far cadere le colpe su altri o screditare la vittima. Quando è stato fermato, ha detto che la bambina si era inventata tutto, ma tutte le manovre collusive dell'imputato sono fallite di fronte al racconto della piccola». La pp Pamela Pedretti ha iniziato la sua requisitoria, parlando dell'imputato e sottolineando il fatto che la bimba aveva nove anni quando sono cominciati gli abusi. A scuola la piccola aveva raccontato a un'amica che era incinta di sei mesi, ma per fortuna non era vero. La maggior parte degli abusi sono avvenuti in salotto. Pedretti ha rimarcato che la piccola vittima diceva che il patrigno "fa cose che non deve fare, mi tocca nella parti intime e mi obbliga a toccarlo”. La bambina era talmente piccola, “che non era nemmeno in grado di spiegare quello che gli faceva l'imputato".

I fatti sono emersi a fatica, ha ricordato la procuratrice. La bambina nel raccontare quanto capitava da un anno e mezzo in casa a un'amica sua coetanea, aveva detto che aveva che la mamma avrebbe potuto arrabbiarsi con lei. Le due bambine hanno provato con il telefono amico, ma la storia non è uscita. La vittima era imbarazzata e spaventata, sia per la possibile reazione dell'uomo, sia di come avrebbe potuto reagire la sua mamma. Pedretti ha messo in evidenza i comportamenti abominevoli dell'imputato, che con le sua perversioni ha rubato la fanciullezza alla piccola. Ha generato tanta sofferenza e tanta paura che traspare nelle dichiarazioni della vittima. Dopo che la procura è venuta a conoscenza di questi fatti, l'uomo è stato arrestato. La maggior parte degli abusi sono avvenuti sul divano di casa.
L'uomo, ha continuato la pp, sapeva perfettamente di poter agire indisturbato anche quando la madre non lavorava, perché la compagna prima di dormire prendeva le pillole, quindi non avrebbe sentito nulla. La procuratrice si è soffermata a spiegare le difficoltà dell'inchiesta, fra interrogatori, confronti e il fatto che la piccola temeva di non essere creduta, proprio perché l'imputato aveva architettato un piano per screditarla. La piccola ha inoltre riconosciuto l'immagine scattata dal trentenne alle sue parti intime. La vittima ha raccontato le incursioni notturne dell'uomo nella sua camera da letto e gli altri episodi, durante i quali lei è stata costretta a fare atti sessuali e rapporti completi con lui. L'uomo ha compiuto atti sessuali anche sulla cuginetta della vittima, sua coetanea. 

Avrebbe dovuto fungere da figura paterna in quella casa, nella famiglia che lo aveva accolto, ha sostenuto Pedretti. Invece l'imputato ne ha approfittato; oltre a non aver collaborato all'inizio dell'inchiesta penale, quando ha tentato di attribuire la responsabilità alla piccola che lo avrebbe sedotto. Dopo cinque mesi di detenzione, l'uomo ha ammesso il primo episodio e di aver minacciato la piccola. In sostanza, ha riconosciuto tutte i rimproveri contenuti nell'atto d'accusa. Ha finalmente detto che a lui piaceva fantasticare con la piccola, alla quale faceva i complimenti e prometteva di sposarla. L'imputato "ha distrutto psicologicamente la vittima", ha detto Pedretti.

Leggi anche: