Luganese

Lugano, in cento in piazza: 'Basta violenze sulle donne'

Striscioni, megafoni, fischietti nella giornata internazionale, manifestazione dalla stazione al centro cittadino

Ti-Press
25 novembre 2019
|

“La paura non ci appartiene, con la nostra rabbia lottiamo tutte insieme”. “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”.
Striscioni, megafoni, fischietti, parole scandite a viva voce perché arrivino dove devono arrivare. Nella serata di ieri davanti alla stazione di Lugano un centinaio di donne, uomini, famiglie hanno manifestato la loro solidarietà nella 19esima giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Era Lugano, ma sembrava tutte le piazze del mondo, tanto grande e corale è stata la determinazione dei partecipanti. L’invito del collettivo femminista ‘Io l’8 ogni giorno’ ad aderire alla Manifest-Azione ‘Libere dalla violenza!’ è stato raccolto dalla forza d’animo di una pluralità di voci, decisa a dire basta alla violenza sulle donne, ai soprusi, ai femminicidi - omicidi dolosi o preterintenzionali in cui donne vengono uccise per motivi basati sul genere - alle violenze domestiche. “Casa nostra è il luogo più pericoloso per noi donne” - ha sottolineato una delle manifestanti. Dalla stazione, il corteo ha superato la passerella e ha raggiunto la cattedrale San Lorenzo, ha percorso la scalinata verso il centro cittadino e ha posato la protesta contro la violenza, distendendo i numerosi striscioni in Piazza Dante e accerchiandoli di candeline. È nel cuore della città che numerose donne hanno preso la parola (dopo la lettura di una poesia) per affermare la volontà di «vivere libere. Libere dalla violenza, dai commenti sessisti (esplicito il riferimento alle gravi esternazioni pronunciate la scorsa settimana dall’attore italiano Alessandro Haber sul palco di Castellinaria mentre ritirava il premio alla carriera), dalle minacce, dalle molestie, dalle aggressioni, dagli stupri, dallo sfruttamento dei nostri corpi». La dimensione locale e quella internazionale è stata osservata dalle promotrici della manifestazione: dai dati preoccupanti di violenze in Ticino (tra cui ogni giorno tre interventi di polizia per violenza domestica) agli inauditi casi di femminicidio avvenuti in America latina, dal Cile al Nicaragua.