La manifestazione che si terrà domani alle 11 sotto la finestra del commissario prefettizio Zanzi vuole 'risvegliare' una politica a lungo inerme
Per scongiurare un futuro senza contenuti qual è quello a cui temono di andare incontro, i campionesi domani alle 11 saranno nuovamente in piazza, per manifestare davanti al Municipio, sotto la finestra dell'ufficio del commissario prefettizio Giorgio Zanzi, contro una politica a lungo inerte, se non indifferente ai problemi di una comunità allo stremo.
Il tempo perso dal precedente governo, per inefficienza o sottovalutazione dei problemi dell'enclave, ha ristretto i tempi all'attuale maggioranza giallo-rossa, per trovare soluzioni in grado di disinnescare l'inclusione dal prossimo 1° gennaio di Campione d'Italia nello spazio doganale europeo e di riaprire il Casinò, condizione sine qua non per gettare le basi di una ripresa dell'enclave.
La manifestazione di domani è promossa dal Comitato Civico e dal gruppo Residenti Campionesi. Tra le conseguenze che deriverebbero dall'inclusione dell'enclave nello spazio doganale ci sarebbe anche l'impossibilità di continuare a risiedere a Campione d'Italia, fatto che peraltro è già in atto da anni. I promotori sottolineano anche che nell'eventuale riapertura del Casinò la prospettata dogana all'altezza dell'arco d'ingresso in paese sarebbe motivo di disagio per i clienti, in quanto verrebbero sottoposti a controlli. Una nuova manifestazione (''sarà pacifica'') che va ad aggiungersi alle tante che si sono tenute dal luglio dello scorso anno, mese in cui è stato chiuso il Casinò dichiarato fallito dai giudici di Como, per tenere alta l'attenzione sui problemi di Campione d'Italia. Problemi che possono evolversi in modo positivo? A 'laRegione' risulta che per evitare l'inclusione dell'enclave nello spazio doganale europeo anche sabato scorso ci sono stati incontri e confronti sull'asse Roma-Bruxelles e che una soluzione dovrebbe passare dal 'Decreto fiscale' nell'ambito delle Legge di Bilancio 2020. Su questo versante, oltre ai politici dell'attuale maggioranza, sono impegnati anche funzionari ministeriali.
Considerati i tempi ristrettissimi, l'attenzione è rivolta soprattutto alla possibilità di ottenere una proroga alla direttiva Ue che prevede l'inclusione dell'enclave nello spazio doganale. Per quanto riguarda la riapertura del Casinò, a Roma starebbero lavorando sulla terza delle tre soluzioni prospettate dal commissario straordinario Maurizio Bruschi: quella di una proprietà pubblica, con una gestione privata, il cui pregio sarebbe quello di essere a (quasi) costo zero per le finanze pubbliche, che in tempi come quelli attuale si impone.