Una coppia ricorda il precedente: 'L'altra volta andò in pezzi'. Il pp Respini, al lavoro sui casi passati: 'Potrebbe essere la stessa banda'
"All'inizio pensavo che fosse successo qualcosa al cantiere, poi stamattina ho letto sul sito. Ma è già la seconda volta". Che non si tratta del primo attacco al bancomat della Raffeisen a Comano lo ricorda anche la coppia di residenti incontrata sul posto e che alla 'Regione' racconta dettagli di quanto accaduto questa notte prima delle 3.30, quando una detonazione ha interessato l'apparecchio davanti allo stabile Rsi. "L'altra volta era completamente a pezzi. Ora ho visto che non è così sventrato come in passato". La moglie dell'intervistato, già sveglia poco prima del botto: "Ho sentito uno scoppio, ho pensato a una bomba". Svegliati dall'abbaiare dei cani anche i vicini di casa. Un'altra donna residente in via Ronco Nuovo afferma invece di non aver percepito nulla.
Altre testimonianze arrivano da via Cureglia: "Dormivamo bene, e non abbiamo capito che fosse successo lì. Pensavo ai posteggi del ristorante, al cantiere. Ci siamo svegliati di soprassalto, mio marito, che è malato, non è più riuscito a prendere sonno". Poi, alle otto di mattina: "Ho sentito la radio e mi sono accorta che c'era la polizia. Il guardiano ha visto qualcuno allontanarsi di corsa. Dopo l'avvallamento c'è una strada che collega Vezia a Porza. Forse hanno lasciato le auto dall'altra parte".
Il vasto dispiegamento di polizia ha ‘rastrellato’ il prato dietro il parcheggio della Rsi. Un uomo sarebbe infatti stato visto fuggire in direzione del bosco in territorio di Porza. Da noi interpellati, gli inquirenti riferiscono che non è sicuro che i malviventi abbiano usato le stesse modalità dei colpi precedenti ai bancomat Raffeisen.
Le ricerche su questo quinto caso di assalto con esplosivo a sportelli bancomat, al momento senza esito, sono ancora attive. Sul posto è presente un vasto dispiegamento di forze di polizia. Presente anche il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Da noi interpellato, il Pp Nicola Respini, che si è occupato dei precedenti casi, sospetta che ad entrare in azione a Comano sia stata la stessa banda, viste le identiche modalità utilizzate.