Luganese

Campione, niente targhe svizzere dal 1° gennaio

È un effetto di un clamoroso autogol: l'inclusione dal 1° gennaio 2020 dell'enclave nello Spazio doganale europeo voluto da istituzioni locali e associazioni di categoria

(Ti-Press/archivio)
29 settembre 2019
|

Stop dal prossimo 1° gennaio alle targhe ticinesi per i campionesi, che le potranno ottenere solo sino al 31 dicembre. Lo fa sapere la sezione della Circolazione di Camorino. Alcune assicurazioni svizzere hanno disdetto al prossimo 31 dicembre i contratti in corso. Sono i primi effetti di un clamoroso autogol, l'inclusione dal 1 gennaio 2020 di Campione d'Italia, nello Spazio doganale europeo, che nell'enclave non è giunto come un fulmine a ciel sereno.

Lo hanno voluto, senza rendersi conto delle conseguenze, istituzioni locali e associazioni di categoria, come sottolinea Giorgio Zanzi, commissario prefettizio, quando afferma che ''l'inclusione del territorio di Campione d'Italia nell'area doganale comunitaria nasce da sollecitazioni provenienti da componenti della comunità campionese che ora, comprendendo come gli effetti dell'iniziativa vadano oltre i risultati utilitaristici immaginati, auspicano che si faccia retromarcia''.

I risultati utilitaristici sarebbero dovuti arrivare da un incremento delle vendite a seguito dell'abolizione dell'Iva svizzera. Attualmente a Campione d'Italia l'unico negozio aperto è quello della Benetton. E della necessità di una retromarcia nell'enclave si sono accorti soprattutto gli abitanti di Campione d'Italia che nei mesi scorsi con una petizione hanno chiesto il rinvio dell'entrata in vigore della Direttiva europea che in riva al Ceresio avrebbe effetti devastanti. I margini affinché ciò possa essere evitato si stanno restringendo, complice anche il cambio del governo. Il rinvio auspicato dovrebbe essere di almeno due anni, il tempo necessario per studiare correttivi alle misure previste. L'eventuale rinvio dovrà essere concordato con l'Unione europea.

Per quanto è dato sapere, non ci sarebbero stati contatti con Bruxelles. Se ne stava occupando l'ex sottosegretario all'economia alle finanze Massimo Garavaglia. Sino ad ora il neo ministro Roberto Gualtieri (che in qualità di eurodeputato aveva sollecitato e ottenuto la Direttiva europea) non avrebbe ancora assegnato ad uno dei suoi vice la delega a trattare con Bruxelles. A questo proposito nei prossimi giorni l'ex prefetto di Varese sarà al Mef (ministero economia e finanze) per sollecitare l'inizio della trattativa con l'Ue. Cosa che ha già avuto occasione di fare su diversi tavoli ministeriali. In mancanza di radicali modifiche della Direttiva europea Zanzi ha fatto presente che l'inclusione di Campione d'Italia nello Spazio doganale europeo ''sarebbe la morte dell'enclave'' già sulle ginocchia da oltre un anno.

Una forzatura? Nient'affatto. Basta ricordare le conseguenze: stop al rifornimento di gasolio per il riscaldamento, alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti e la depurazione delle acque reflue. Complicazioni per i trasporti pubblici e per il trasporto di merci e persone via lago sul Ceresio. Stop alle targhe svizzere (come si è accennato all'inizio) per i residenti nell'enclave. Complicazioni per servizi assicurativi, bancari e postali. Problemi, infine, per i contratti telefonici, Internet (la fibra a Campione arriva dalla Svizzera), l'assistenza sanitaria, il servizio di soccorso con ambulanze e pompieri. Effetti negativi anche in Canton Ticino. I contenuti della Direttiva europea non piace sia alle autorità confederali che cantonali.