Luganese

Lugano, pedoni e bici in marcia il 13 ottobre per più spazi

La manifestazione - lanciata da Ps, Verdi, Ata e altre associazioni – si snoderà fra il Lac e Palazzo Civico. Lanciata inoltre una petizione sul tema

Ghisletta (Ps): 'A Zurigo hanno un masterplan del verde, da noi invece manca. Perché?' (Ti-Press)
23 settembre 2019
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Caro Municipio, sei lento. Se fosse una lettera, si potrebbe riassumere così l’offensiva che il fronte progressista ed ecologista sta lanciando all’indirizzo dell’esecutivo – ma anche del legislativo – luganese. Invece – Socialisti, Verdi, Associazione traffico e ambiente (Ata), in collaborazione con altri enti –, hanno scelto la petizione e la manifestazione pubblica per rivendicare una città più attenta al trasporto pubblico, alla mobilità dolce e a una pianificazione del territorio più sostenibile.
«Una cosa è la strategia ufficiale della Città – osserva il capogruppo in Consiglio comunale dei Verdi –, un’altra le decisioni prese, che risultano in contraddizione». Non da ultimo, l’imminente sperimentazione dei nuovi sensi di marcia in alcune centralissime vie (cfr. ‘laRegione’ del 20 settembre): le modifiche non contribuirebbero a diminuire il numero di veicoli nel centro città. «Ci sono altri interessi oltre a quelli degli autisti – continua Nicola Schönenberger –, per questo desideriamo simbolicamente riprenderci la città». La manifestazione è in agenda il 13 ottobre, alle 14.30: i partecipanti sfileranno – a piedi, in bici o col monopattino – dal Lac per arrivare, via lungolago, al municipio. «Se è vero che siamo di fronte a un’emergenza (quella climatica, ndr), allora bisogna agire – valuta Raoul Ghisletta (Ps) –, stiamo assistendo da mesi a una mobilitazione della cittadinanza su questi temi. Invece da parte degli organi politici c’è una certa fatica. A Zurigo hanno un masterplan del verde, da noi invece manca. Perché?».
Partirà ufficialmente in questi giorni invece la petizione per “Una Lugano più vivibile, attrattiva e con meno traffico”, promossa dall’Ata e sostenuta «per ora da una quindicina fra partiti, associazioni e altri enti», sottolinea Carlo Zoppi.

‘Bike sharing bene, ma le ciclopiste?’

«È una risposta alla petizione (sottoscritta da quasi 8’000 persone, ndr) dei contrari al Pvp (Piano viario del polo luganese, ndr) – aggiunge il segretario per la Svizzera italiana dell’Ata –, riaprire il centro alle auto è un ritorno al passato». Il problema del traffico è lo stesso quindi, ma le soluzioni proposte divergono in maniera oppositiva. Il termine per raccogliere le firme è fissato a prima di Natale: tre mesi per cercare di, se non superare, perlomeno eguagliare i numeri della petizione contro il Pvp.
Ai nostri interlocutori ricordiamo che la Città qualcosa ha fatto nel corso della legislatura. «Sì, è stato introdotto il bike sharing e sta andando benissimo – ammette Zoppi –, ci sono più bici ma non stanno aumentando le ciclopiste però». «Anche il label ‘Città dell’Energia’ (ottenuto mesi fa, ndr) è positivo – fa eco Schönenberger –, ma è uno strumento soft, creato vent’anni fa e ormai un po’ superato. Inoltre, era stato votato una decina d’anni fa dal Consiglio comunale: ancora una volta l’esecutivo si è dimostrato lento». L’ecologista ricorda che pure per il Piano energetico comunale (Peco) era stato detto in un primo momento che lo si sarebbe istituito entro metà 2017, «invece è slittato al 2020».
E a proposito dell’anno prossimo, visto anche il tema delle rivendicazioni, è impossibile non citare l’apertura della galleria di base del Ceneri prevista a dicembre 2020. «L’infrastruttura della stazione è lontana dall’essere pronta per – contesta Zoppi –, il nodo di scambio intermodale non è pronto». «Inoltre, la petizione chiede di più: le zone tariffali dell’abbonamento non sono più adeguate e vanno cambiate» chiude Schönenberger.