Attesi almeno 70 concorrenti da tutta Europa per il 13esimo Campionato svizzero dei cercatori che scandaglieranno il torrente Lisora
«C’è un torrente in Ticino che si chiama Lisora non per niente... Già i romani, nel primo secolo avanti Cristo, scavavano nei fiumi per cercare l’oro. Del resto, fra l’Adamello e il Monte Rosa, vi è un intero importante filone che riporta a questo prezioso metallo». A parlarci di questa ‘febbre’ che negli anni ha contagiato numerose persone, uomini e donne, bambini e adulti, è un membro dell’Associazione Miniera d’oro di Sessa. Qui, nei pressi delle piscine dell’albergo Ai Grappoli, il 21 e 22 settembre, in collaborazione con l’Associazione svizzera dei cercatori d’oro (Svg, ovvero Schweizerische Goldwäscherverieningung), si terrà il 13° Campionato svizzero, ventidue anni dopo la quinta edizione che si era tenuta, sempre nel Malcantone, a Ponte Tresa.
«Quando abbiamo inaugurato la miniera, aprendola al pubblico – ci spiega il portavoce – si è svolta come attività anche la ricerca dell’oro. Un successo a cui hanno contribuito le scuole che, autorizzate dal Museo cantonale di storia naturale, hanno potuto cercare, a scopo didattico, l’oro nel fiume». Un fascino, quindi, rimasto intatto nei tempi e che risale alla corsa all’oro di americana memoria. «Non ci si fa ricchi cercando oro nel Malcantone – è la premessa che ci fanno dall’associazione – ma è una passione presente anche nella nostra regione. Lo dimostra il ritrovamento in loco di un quarzo con oro nativo che è possibile ammirare nella nostra sala espositiva». Nessun numero da capogiro, però. Più che la fortuna di rimpinguare il conto in banca, la ricerca d’oro resta un hobby come tanti, al pari della pesca o della caccia. «Del resto quanto trovato si limita spesso a semplici pagliuzze, spesso invisibili per chi come me ha bisogno di occhiali» evidenzia il nostro interlocutore.
Nella ‘febbre’ generale resta però la volontà di tutelare i corsi d’acqua e, dunque, di evitare sfruttamenti sconsiderati: «Per questo in Ticino è necessario l’ottenimento di una patente annuale che è la stessa che ha chi cerca cristalli in montagna, in quanto sono considerati patrimonio dello Stato» ci rendono attenti all’associazione. Certo è che l’interesse è molto, «non solo in Svizzera ma in Cechia, Polonia, Svezia, un po’ in tutte le nazioni. Lo dimostra il fatto che ogni mese c’è un posto in Europa dove si organizza una ricerca d’oro». Insomma, attorno all’elemento chimico che ha quale numero atomico il 79 e simbolo Au (dal latino aurum), vi è oggi più che mai tutto un seguito di persone. In Italia, un recente documentario, ha riportato l’esperienza di un padre e di un figlio che ne hanno fatta una vera e propria professione nella zona di Biella.
Tornando al Campionato i concorrenti rappresenteranno diverse categorie: uomini e donne svizzeri, uomini e donne di altre nazionalità, veterani, principianti, juniori dai 10 ai 16 anni, ragazzi dai 4 ai 9 anni. Sabato sera, 21 settembre, è prevista anche una piccola gara tra le autorità e gli sponsor presenti, mentre domenica 22 settembre si svolgeranno le semifinali e le finali.
Accanto alla gara, all’interno dello spazio della piscina, e a cura del ‘Comitato 1° agosto’, verrà allestito un capannone per poter accogliere gli spettatori e offrire loro il piacere di degustare alcune specialità locali, il tutto accompagnato da un gruppo musicale. Le categorie, le regole e tutte le informazioni per poter partecipare sono indicate nel sito www.goldwaschen.ch. Le iscrizioni saranno raccolte direttamente a Sessa dall’Associazione svizzera dei cercatori d’oro. Il campionato, che si svolge ogni due anni in diverse parti della Svizzera, richiama, come già ricordato, una folta platea di interessati e curiosi, attirati dal semplice piacere di una goliardica attività o dalla possibilità di trovare almeno una volta l’agognata pepita cosiddetta della vita.