Luganese

Lugano, il Ps boccia la politica della Città

Ai voti lunedì in Consiglio comunale il consuntivo 2018. La minoranza della Gestione chiede di bocciarlo, la maggioranza presenta un emendamento

29 giugno 2019
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I conti brillano, non il bilancio politico. Tanto che il rapporto di minoranza della commissione della Gestione sottoscritto dalle relatrici Ps (la capogruppo Simona Buri e Nina Pusterla) chiede di respingere il consuntivo 2018 della Città, all’ordine del giorno nella seduta di lunedì prossimo. La pagella è insufficiente dal profilo “dei contenuti politici, tra i quali spicca la problematica inerente l’indebitamento pubblico”. E il Ps punta il dito contro la maggioranza del Consiglio comunale che ha ridotto il moltiplicatore d’imposta (di due punti nel preventivo 2018 e di un altro nel preventivo 2019) mentre a fine 2018 il debito pubblico è aumentato di 8 milioni, arrivando a quota 637 milioni.

Il rapporto di minoranza critica però soprattutto le scelte politiche del Municipio nel 2018, che non ha preso a carico problematiche impellenti come la “tutela dell’ambiente, l’integrazione sociale, la promozione dell’economia sostenibile e la lotta all’indebitamento”. Temi che nel preventivo il gruppo Ps-Pc aveva richiesto a gran voce. A cominciare dalla riduzione del traffico motorizzato individuale verso e nella città, dal ripensamento di una mobilità più sostenibile e dolce e la salvaguardia del verde pubblico e privato.

Non solo: L’attuazione del controprogetto all’iniziativa popolare per alloggi e locali commerciali/artigianali a prezzi accessibili (di oltre sei anni fa) è “stata costantemente rallentata con la giustificazione che lo sfitto a Lugano è notevole”. C’è un forte ritardo nell’attuare il Piano energetico comunale dopo che il 21 maggio 2017 il popolo svizzero ha adottato la strategia energetica federale 2050 e il parziale accoglimento della mozione (Ps-PcVerdi) “Lugano città energeticamente sostenibile” del 2011. Il Ps-Pc auspica che la certificazione Città dell’energia porti a risultati concreti tangibili.

Esclusione sociale: si può fare di più

Il rapporto socialista pone interrogativi sull’integrazione sociale e culturale degli esclusi: “Abbiamo l’impressione che la povertà e l’esclusione sociale a Lugano crescano. Se si volesse, si potrebbe fare di più. Criticata pure “la decisione di andare allo scontro con l’autogestione (rifiutandole uno spazio nella ristrutturazione dell’ex Macello), e lo scarso sostegno dato alle forme culturali alternative, sembra imprimere una chiusura sempre più grande verso le forme alternative di cultura e di vita”.

Per il Ps, si potrebbe fare di più nel promuovere aziende innovative e sostenere lo sviluppo di un’economia sostenibile, mentre preoccupano le esternalizzazioni non strettamente necessarie. L’avanzo d’esercizio lievita da 7,88 milioni di franchi a oltre 8,2 da riportare in aumento del capitale proprio. È quanto chiede l’emendamento contenuto nel rapporto di maggioranza della commissione della Gestione. Un emendamento voluto per quattro voci di spesa (in tutto 331’000 franchi) che non avrebbero dovuto essere nel consuntivo 2018, visto che l’uscita di cassa e le relative prestazioni non si sono concretizzate l’anno scorso.

Maggioranza: rigore finanziario da mantenere

L’avanzo d’esercizio lievita da 7,88 milioni di franchi a oltre 8,2 da riportare in aumento del capitale proprio. È quanto chiede l’emendamento contenuto nel rapporto di maggioranza della commissione della Gestione. Un emendamento voluto per quattro voci di spesa (in tutto 331’000 franchi) che non avrebbero dovuto essere nel consuntivo 2018, visto che l’uscita di cassa e le relative prestazioni non si sono concretizzate l’anno scorso. Nel suo rapporto di maggioranza, oltre a rallegrarsi dell’avanzo al posto del prospettato disavanzo di quasi 8,1 milioni di franchi, la Gestione sottolinea “quanto sia importante, oltre a ricercare il pareggio della gestione corrente, non indugiare e promuovere le misure finanziarie che permettano, nel mediolungo termine, di perseguire anche la sostenibilità e la solidità finanziaria del bilancio del Comune”. Perciò, raccomanda al Municipio di fare in modo che nel preventivo 2020, si adotti il rigore finanziario, epurando il fabbisogno di spesa da quei costi straordinari che hanno fatto lievitare la spesa corrente del 2018. Sì, perché, nonostante il risultato positivo degli ultimi quattro anni, il risanamento delle finanze comunali non è ancora terminato.

Videosorveglianza in cinque pontili

Undici telecamere di videosorveglianza più i fari per l’illuminazione crepuscolare e l’antenna da posare ai pontili Lanchetta (due), Foce (due), al Belvedere (tre), al Roncone (due) e sempre due anche alla Torrazza. In tutto, occorrono 150’000 franchi. A tanto ammonta il credito che verrà sottoposto al Consiglio comunale di Lugano nella seduta di martedì 2 luglio. Il nuovo sistema di videosorveglianza viene proposto dopo una serie di furti registrati l’anno scorso e su indicazione di alcuni consiglieri comunali che hanno sollecitato il Municipio tramite interpellanza.

Come per il sistema in funzione in zona Porto comunale, i dispositivi sono “stand-alone”, non integrati al sistema Securcity della Città. Dopo attenta valutazione, l’esecutivo ha, infatti, optato per questa soluzione che consente un significativo risparmio sia in termini d’investimento che in costi di gestione (l’impegno richiesto per la soluzione integrata è circa il triplo). Saranno quindi posati registratori di rete locali in ciascun porto toccato dall’intervento. L’accesso alle immagini avverrà tramite autenticazione (username e password) e sarà fornito solo al personale autorizzato. La scelta ha raccolto il consenso della Gestione che avrebbe voluto l’integrazione con Securcity per maggiori garanzie e performance (100 giorni di registrazione contro soli 20/27).

Pista di Pumptruck, verso il sì

Le valutazioni sono positive. Il rapporto della Gestione è stato sottoscritto da tutti i membri. Martedì dovrebbe quindi essere avallata la mozione interpartitica (primo firmatario il Ppd Giovanni Albertini) che chiede al Municipio di acquistare una pista di Pumptrack mobile, il cui costo d’investimento varia fra i 23’000 e i 100’000 franchi, da mettere a disposizione dei quartieri visto che è facilmente smontabile e trasportabile. Farà invece più discutere la mozione che chiede la riqualifica di Piazza Molino Nuovo. presentata dai leghisti Boris Bignasca e Andrea Censi. La Commissione della pianificazione ritiene sia meglio che il concorso o il mandato debbano essere di ampio respiro: il mantenimento o meno della fontana e la creazione di un autosilo sotterraneo, sono considerati suggerimenti di riflessione che non possono sostituirsi all’attività degli specialisti.