Il docente, già sindaco del paese, era stato condannato per decreto, ma la decisione è stata impugnata
Dovrà tornare in aula mercoledì 4 settembre alle 9 l’ex maestro e già sindaco di Montagnola Mauro Brocchi, denunciato da alcune famiglie per essere stato protagonista, nel 2014, di casi di maltrattamenti verso i suoi giovanissimi allievi di scuola elementare, un comportamento non confacente al suo ruolo testimoniato anche in anni precedenti. Il giudice della Pretura penale di Bellinzona Siro Quadri ha aggiornato il dibattimento (cfr. ‘laRegione del 4 giugno) dopo che la difesa aveva chiesto il rinvio di quanto fissato in un primo momento, ovvero il prossimo primo luglio.
In aula saranno chiamati, oltre all’ex insegnante, oggi 63enne, e al suo difensore, l’avvocato Yasar Ravi, gli accusatori privati e la patrocinatrice, l’avvocato Isabel Schweri. Il decreto d’accusa, sottoscritto dal procuratore pubblico Antonio Perugini, nel frattempo andato in pensione così che il caso è stato ereditato dal collega Roberto Ruggeri, aveva confermato solo il reato di violazione del dovere di assistenza ed educazione “omettendo – elemento evidenziato nel ricorso presentato dalle famiglie dei piccoli alunni – il reato di coazione, relativamente al fatto che dei bambini erano stati legati con delle spago alle sedie, intimando loro di non muoversi”. Il primo dibattimento, tenutosi circa due anni fa (era il settembre 2017) in quanto Brocchi aveva impugnato il decreto d’accusa che lo condannava a una pena pecuniaria, era stata rinviato al Ministero pubblico dal giudice Quadri in quanto aveva riscontrato alcune lacune nell’inchiesta. Una perizia, affidata a un perito esterno, aveva evidenziato lo scorso ottobre come il comportamento dell’ex docente presentasse “attitudini pedagogicamente non idonee” che avrebbero costituito “un pericolo per lo sviluppo psichico degli allievi”.