Melano

Fioritura eccezionale di un'agave dopo trent'anni

Evento botanico raro, non solo nel Luganese, quello che sta vivendo un giardino di un'abitazione privata di via Bressanella. E dopo il fiore la pianta... muore.

27 luglio 2018
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Impiega tutte le sue energie per crescere e fare il frutto, poi muore. Può sembrare una storia triste quella dell’agave di via Bressanella a Melano. Eppure attesta la magnificenza di Madre Natura. Piantata circa trent’anni fa, è stata in queste ultime settimane protagonista di un evento eccezionale: per la prima volta, in sei lustri, dalle sue foglie si è fatto largo uno stelo legnoso che in questi giorni ha già raggiunto un’altezza di oltre sei metri e da cui si irradiano i boccioli del fiore.

Evento rarissimo, non solo in Ticino, ma in tutto il mondo, la fioritura dell’agave americana, nota anche come ‘century plant’, è fra i doni della natura più stupefacenti. Agave, dal greco agauè, significa infatti magnifica. Originaria delle zone tropicali, è particolarmente diffusa in Messico.
Secondo i botanici la pianta fiorisce una sola volta nella sua vita, generalmente dopo i venti-trent’anni, in alcuni casi anche a ottanta, poi muore. Sta qui, dunque, la caratteristica unica di questo esemplare vegetale.

Preziosa peraltro l’agave per il suo variegato utilizzo. Dalle fibre delle foglie di agave, per esempio, si possono ricavare tappeti, stuoie e cappelli, oltre che bevande fermentate e distillate. In medicina, invece, si conoscono più di settanta usi differenti dell’agave. Sia la fitoterapia che la nutraceutica le riconoscono numerose proprietà: sul piano nutritivo l’agave apporta numerosi amminoacidi importanti oltre a vitamine del gruppo B e C, oligoelementi e sali minerali come calcio, ferro e magnesio.

Pianta con preziose proprietà, utilizzata per tappeti, medicina ‘verde’ e preparazione di note bevande alcoliche

Fra i suoi principi attivi l’agave contiene fruttani come l’inulina, un tipo di carboidrato poco calorico e caratterizzato da un indice glicemico basso, che oltre a favorire il senso di sazietà, abbassa il colesterolo e ha un effetto benefico sul sistema gastrointestinale, perché facilita il transito e riequilibra la flora batterica locale, tonificando il sistema immunitario e contrastando infiammazioni, infezioni e la degenerazione delle mucose locali e le patologie connesse.
Appartenente alla famiglia delle Agavaceae, l’agave americana è una pianta ‘succulenta’ – come indica la botanica – diffusasi, nel corso dei secoli, nell’area del Mediterraneo e nelle regioni a clima temperato. A livello basale sviluppa larghe foglie appuntite e arcuate, che si organizzano in rosette di colore verde-bluastro oppure variegate di un color bianco crema. Raggiunti i 15-20 anni di età, sviluppa una infiorescenza a pannocchia, contenente fiori tubiformi e di colore giallo. È una pianta caratteristicamente monocarpica: questo significa – come evidenziato in questo articolo – che l’agave fiorisce una sola volta durante l’arco della sua vita e, dopo la fioritura e la conseguente maturazione dei suoi meravigliosi fiori, è destinata a morire; dopo la morte, lascia però una preziosa eredità rilasciando germogli basali da cui possono originare nuove piante.
Leggendo delle sue origini, nelle popolazioni autoctone l’agave è stata per secoli una dispensa naturale di acqua, miele, bevande alcoliche, aceto e prodotti manifatturieri e medicinali, tanto che il gesuita José de Acosta nel 1590 la definiva “l’albero delle meraviglie”, rilevando che la sua linfa “favorisce le regole, calma il ventre, provoca l’urina, pulisce i reni e la vescica, rompe i calcoli e lava le vie urinarie”.

Nei tempi antichi, in effetti, a scopo medicinale era usata soprattutto la linfa della pianta bevuta fresca, o l’infuso di foglie, mentre lo sciroppo – più concentrato e zuccherino – era utilizzato principalmente a scopi alimentari o fatto fermentare per preparare due bevande alcoliche, Pulque e Tequila.