Il Municipio torna sui suoi passi e concederà ancora permessi speciali purché si rispettino le norme di convivenza, come l’orario di chiusura
Revocata la revoca intimata una quindicina di giorni fa quando la polizia è intervenuta su segnalazione dei vicini. Dopo l’incontro di stamattina a Palazzo Civico con i giovani del collettivo che gestiscono lo spazio Morel, il Municipio è tornato sui propri passi. Per quali motivi? «Abbiamo ribadito l’importanza e il valore della cultura cosiddetta alternativa che completa le proposte del Lac – ha risposto il sindaco di Lugano Marco Borradori –. Quanto all’eventuale proroga delle attività, avendo in mano i pareri giuridico e dell’Ufficio tecnico, abbiamo chiesto ai giovani (che hanno accettato) di procedere con una domanda di costruzione (o una semplice notifica) per il cambio di destinazione degli spazi».
Dapprima, il sindaco ha ripercorso la vicenda dal dicembre scorso quando c’è stato il primo contatto e l’esecutivo ha fissato i parametri entro i quali Morel poteva muoversi. Grazie all’impegno dei giovani, questioni come la sicurezza, l’impianto elettrico e le vie di fuga sono state risolte nel giro di qualche mese (cfr, ‘laRegione’ del 31 marzo). Visto che l’attività avrebbe dovuto terminare quest’estate, la Città aveva deciso di concedere permessi speciali al collettivo per poter svolgere le attività. Invece, alla luce dei ricorsi inoltrati contro il progetto immobiliare promosso dai proprietari del sedime, questi ultimi hanno permesso al collettivo di restare almeno ancora un anno.
Ora, visto che le attività del pongono problemi di parità di trattamento nei confronti degli altri esercizi pubblici e di quiete pubblica, la via d’uscita “pianificatoria”, spiega il sindaco, «consentirà ai vicini di presentare con eventuali opposizioni che poi potrebbero sfociare in tentativi di conciliazione per trovare un accordo. Noi lo abbiamo ribadito ai giovani: siamo pronti a cercare soluzioni con il vicinato che potremmo anche incontrare, purché il collettivo rispetti le elementari norme di convivenza come l’orario di chiusura».
L’offerta di cultura alternativa è un valore aggiunto e completa quella del Polo culturale
«Nessuno vuole interrompere le attività proposte dal Morel – ha ribadito Roberto Badaracco, titolare del Dicastero cultura, sport e eventi –. Nel rispetto della legalità, faremo di tutto affinché possano continuare. Più di così non possiamo fare». Del resto, il grosso riscontro in termini di affluenza di pubblico, confermano l’esigenza e la richiesta di offerte di questo genere.
E la Città non vuole chiudere gli occhi di fronte all’evidenza e nei confronti delle associazioni che le propongono, senza peraltro ricevere aiuti pubblici. «Proprio perché l’offerta rappresenta un valore aggiunto, saremmo anche disposti a entrare nel merito di eventuali richieste economiche di sostegno per alcune attività – ha proseguito Badaracco –. La richieste di mettersi in regola dal profilo pianificatorio non è una scusa per bloccarli». I permessi verranno concessi nell’eventuale fase ricorsuale.
Permessi simili sono rilasciati anche al Mojito, per il quale però la Città non chiede alla Sotell di procedere con il cambio di destinazione. Come mai? «La recente modifica della legge cantonale sugli esercizi pubblici ha regolato anche la questione dei permessi al Mojito che potrà restare aperto solo al massimo tre mesi (chiuderà a fine luglio)», risponde Badaracco che a proposito del Matt dice che l’eventuale chiusura sarebbe un grosso danno per la Città. La scuola è molto radicata nel territorio, ha collabora con il Lac e il Foce. Dovrà però lasciare la sede di Pregassona ma la Città ha espresso disponibilità di aiuto per trovarne un’altra, come l’ex centrale Ail di Gemmo.