Lugano

Cassette di sicurezza svuotate, Carbone rifiuta l'estradizione

6 novembre 2017
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“Signor Angelo Carbone le autorità svizzere hanno chiesto la sua estradizione. Acconsente?”. Per accorciare i tempi del procedimento di estradizione nei giorni scorsi un giudice delle Corte d’Appello vicentina ha posto la domanda a Angelo Carbone, 61enne originario di Paolisi (Benevento), residente a Como, arrestato a Vicenza, domenica 29 ottobre, per aver durante il weekend svuotato nel caveau dell’ufficio cambi “Free Money Sa” di Castagnola, tre cassette di sicurezza. “No, non acconsento”. La telegrafica risposta, dopo che all’uomo era stato notificato il mandato di cattura internazionale del pp Zaccaria Akbas. Con il mancato consenso dell’indagato le possibilità di estradizioni si riducono al lumicino e i tempi si allungano.

Nel frattempo, sulla vicenda si affollano numerosi interrogativi che autorizzano gli investigatori a ipotizzare qualcosa di più complesso di un “semplice” furto, il cui autore non poteva non essere identificato. È stato, infatti, sufficiente soffermarsi sulle immagini di videosorveglianza per vedere Angelo Carbone, con un piede di porco, un cacciavite e uno scalpellino, scassinare le tre cassette di sicurezza poi svuotate. Non uno qualunque, bensì una persona ben conosciuta dai titolari dell’ufficio cambi in quanto Carbone da anni lavorava a Castagnola. Gli investigatori non escludono una razzia su commissione ma è ignoto il contenuto delle tre cassette scassinate. Rimane strano il fatto che Carbone, su ottanta cassette di sicurezza, ne abbia prese di mira solo tre e non a caso visto che non sarebbero state una accanto all’altra.