Luganese

Schianto dell’elicottero con l’imprenditore Mahler, errore umano

6 ottobre 2017
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Sarebbe stato un errore del pilota valtellinese R. G. la causa dello schianto di un elicottero decollato dall’aeroporto di Lugano Agno il 19 novembre dello scorso anno, con tre persone a bordo. L’elicottero, un AW109 nero pilotato con il 58enne ai comandi, si schiantò nella zona boschiva del Monte Minisfreddo, in località Passo del Vescovo, tra Bisuschio e Arcisate. Lo si è appreso dopo che il magistrato inquirente ha inviato l’avviso di chiusura delle indagine al pilota dell’elicottero indagato per il reato di omicidio colposo.

Nell’incidente perse la vita Stefania Fendoni, 41enne di Sondrio appassionata di volo, pure lei pilota di elicotteri. Il terzo passeggero era lo svizzero Giovanni Mahler, 71enne imprenditore, residente a Lugano, ex marito di Fiona Swarosky. I due uomini rimasero gravemente feriti. Nell’avviso di chiusura delle indagini si apprende che le perizie disposte dal Pubblico ministero Massimo Politi, sostituto della Procura di Varese, hanno stabilito che l’elicottero AW 109 non aveva problemi tecnici o guasti. Gli stessi esperti parlano di un errore da parte del pilota: sulla zona gravava una forte nebbia. Inoltre, pioveva a dirotto. Per le condizioni meteorologiche a Lugano Agno avevano sconsigliato il decollo (la destinazione era la Valtellina).

Il magistrato inquirente è inoltre arrivato alla conclusione che si trattava di un normale trasporto di passeggeri. Era l’imprenditore che aveva necessità di andare in Valtellina. Nel corso della indagine si è parlato di sequestro di valuta e preziosi. L’imputato ha tempo venti giorni per chiedere nuovi accertamenti o farsi interrogare. Seguirà poi la richiesta di rinvio a giudizio

di Marco Marelli