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L'Esprit de Locarno per un 2025 ricordando (e anelando) la pace

Fra conferme, novità e cambiamenti, lo scavallamento nel nuovo anno della Città nelle parole del neosindaco Nicola Pini in Piazza Grande

Il primo incontro di Pini da sindaco con gli spazzacamini portafortuna, qui rappresentati da Fabio Polverini
(Ti-Press/Golay)
1 gennaio 2025
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Conferme, cambiamenti, riconoscimenti. Ma anche una tragedia, immane: quella valmaggese, che come la valle ha colpito la regione intera. È il 2024 tracciato stamattina dal sindaco Nicola Pini nel suo debutto al discorso del Primo dell’anno, pronunciato a braccio all’interno di un affollato padiglione di Winterland nell’ambito dei tradizionali festeggiamenti d’inizio anno organizzati dall’Ente per le iniziative del Locarnese; Ente che, sotto la presidenza di Marco Maggi, è una presenza costante, silenziosa e soprattutto laboriosa all’interno del tessuto sociale regionale.

«È stato un 2024 complicato per tanti di noi – ha esordito Pini riferendosi in primo luogo all’alluvione di fine giugno in Alta Vallemaggia –. Eravamo insediati da poco e con la collega Elena Zaccheo siamo subito stati chiamati al Centro di pronto intervento ad accogliere le forze speciali nonché, nel nostro ruolo istituzionale, i colleghi sindaci di Cevio e Lavizzara. Lo sconforto che abbiamo visto nei loro occhi rimarrà per sempre nei nostri cuori». Dunque un’annata oltremodo complicata, strappata nel mezzo da un dramma funestato da 7 morti accertate e dallo strazio familiare per i congiunti di un’ottava persona che ancora risulta dispersa.

Ma, anche, un 2024 definito «particolare», per la Città di Locarno, «tra conferme e cambiamenti». A conferma di quanto contino nell’economia di una località al di là della sua vocazione turistica, il sindaco ha voluto ricordare due riconoscimenti «che sono un po’ piovuti dal cielo, come quello arrivato dal sito di viaggi tedesco Travelbook, che ha definito Locarno la cittadina più bella della Svizzera, ma anche quello convogliato da uno studio bancario che ha definito la nostra città come il luogo più attrattivo in cui vivere in Ticino, sia per i redditi medio-alti, sia per quelli bassi».

Fra i principali cambiamenti riscontrati nel corso dell’anno v’è stato quello istituzionale, con un nuovo sindaco, un nuovo Municipio per quattro settimi e Consiglio comunale ampiamente rinnovato; istituzioni che Pini ha ringraziato «per l’impegno nel mettersi subito al 100% a lavorare a favore della Città».

Parlando del Piano finanziario che prevede investimenti per oltre 250 milioni di franchi da qui al 2032, Pini ha ricordato che «la pressione sulle finanze pubbliche è alta. Abbiamo dovuto farvi fronte decidendo di concentrarci su delle priorità, che sono: terminare la riqualifica della Rotonda; iniziare quella di Piazza Grande – che sarà rivalorizzata –; e andare avanti con l’edilizia scolastica e con la cura degli spazi pubblici e del territorio, tramite il Piano di azione comunale e i Piani di agglomerato». Importanti riflessioni sono inoltre state intavolate sul futuro del Fevi e del Castello.

Infine, Pini ha sottolineato alcune conferme significative, come quelle di Locarno Città dell’Energia e Locarno Città amica dei bambini. «Ma siamo anche Città del cinema – ha aggiunto – con una filiera che ha la sua strategia di sviluppo socioeconomico. E poi siamo Città della Pace, entrando in un 2025 in cui celebreremo il centenario del Patto grazie al quale vennero definiti più trattati che garantirono per 10 anni la pace in Europa». Lì, ha concluso, «partì l’Esprit de Locarno, che è apertura, libertà, dialogo, confronto, impegno civile, fiducia nella cooperazione (anche internazionale) e risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo; l’Esprit de Locarno è anche il superamento della distinzione fra vinti e vincitore, per costruire un progetto comune».