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Sui laghi Verbano e Ceresio i pattugliatori della nostra Marina

Viaggio a bordo del natante con gli uomini della Compagnia motoscafi 10, unica squadra navale dell'Esercito, impegnata in un corso di ripetizione

(Ti-Press /Pablo Gianinazzi)
15 novembre 2024
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All’occhio attento di qualche passante non saranno certo passate inosservate le sagome di tre imbarcazioni dell’Esercito ormeggiate all’interno del Porto Regionale di Locarno o in azione sulle acque del Verbano. Sono i natanti pattugliatori P16 della Compagnia motoscafi 10 impegnata, in queste settimane, in un corso di ripetizione al Sud delle Alpi, che abbraccia i laghi Verbano e Ceresio. L’occasione per conoscere più da vicino il lavoro di questa unità che, al contrario di altre, non ha alle spalle una secolare tradizione (d’altronde il nostro non è un Paese marittimo), dal momento che si è iniziato a parlare di difesa e compiti di pattugliamento sui nostri laghi (e sul Reno) solamente in occasione del Secondo conflitto mondiale e che la stessa, intesa come entità indipendente dalle altre compagnie, è stata costituita a seguito della Riforma Esercito XXI. Qualcuno potrebbe pensare a una sorta di corpo stile Navy Seal, i noti incursori della Marina americana; paragone un tantino presuntuoso dal momento che non conducono operazioni militari non convenzionali di ogni genere fuori e dentro i nostri confini.

Compiti di sorveglianza e protezione

Tuttavia svolgono il compito di pattugliatori polivalenti, con capacità di intercettazione, raccolta informazioni, soccorso, appoggio alle Polizie lacuali e, ovviamente, difesa in caso di necessità. L’unità impiega imbarcazioni piccole (lunghezza 13,5 metri, larghezza 3,4 metri e dislocamento di dieci tonnellate) ma veloci di fabbricazione finlandese, in parte assemblati in Svizzera, armate di mitragliatrice da 12,7 mm, munite di radar e tutto l’occorrente per le loro missioni: veri e propri cockpit navali con tanto di strumenti di guida in grado di assicurare le funzioni basiche di timoneria e di combattimento con un equipaggio minimo. A bordo trovano posto dai 5 ai 6 operatori (fucilieri di bordo), quasi tutti germanofoni nel caso specifico; tra loro, però, anche una ticinese, il sergente Atena Ronchetti, prima donna timoniere e prima donna sergente di questa Compagnia, residente a Cugnasco-Gerra. Ci fa da guida a bordo con il tenente Patrik Zeltner: «Attualmente – ci spiega la giovane locarnese, maturità liceale in tasca e, tra gli obiettivi futuri, quello di studiare biologia all’università – siamo impegnati nelle tre settimane di corso di ripetizione che si tengono, in buona parte, sui due laghi citati. Su quello dei Quattro Cantoni, dove ha sede pure la nostra Compagnia, svolgiamo, invece, gli esercizi di tiro con munizione vera. La nostra formazione prevede comunque addestramento in acqua e su terra ferma. Durante la scuola reclute veniamo ovviamente istruiti anche su pratiche di soccorso in acqua e l’impiego delle armi». Sul perché di una simile scelta, Atena Ronchetti non ha dubbi: «La nostra è una famiglia che ha sempre vissuto con passione la realtà militare. Papà è colonnello e per questa ragione ho sempre respirato ‘aria grigioverde’ in casa. Ero convinta di seguire pure io questa strada, che mi ha aperto un sacco di porte, mi ha permesso di conoscere molte persone e mi ha davvero trasmesso tante emozioni e insegnamenti utili. È un‘ occasione di crescita che, come volontaria, sto veramente apprezzando molto»

Tutto il know-how tecnologico in dotazione

A bordo dei natanti ognuno ha la propria funzione: seduti su speciali poltroncine troviamo il timoniere, l’addetto alla mitragliatrice MG64, il radarista, il responsabile delle comunicazioni e, ovviamente, il comandante di bordo. Interruttori, luci, schermi digitali, telecamere e manopole contribuiscono a creare un’atmosfera da cabina di pilotaggio. Gli spazi sono alquanto ristretti, ma a bordo c’è pure posto per una piccola cucina, uno spazio mensa/cuccette (per quando si effettuano missioni di più giorni) e una toilette. Non manca nulla per mantenere l’imbarcazione in stato di approntamento. Spinta da due potenti motori è in grado di toccare i 35 nodi di velocità massima, ciò che le consente di reagire prontamente a quelle minacce che possono presentarsi in maniera repentina come nel caso di inseguimenti.
«Il vantaggio della Compagnia motoscafi 10 – raccontano il comandante Miguel Zberg e il tenente Fabio Dick (l’unico ufficiale ticinese incorporato nell’ultimo decennio) – è che si muove in maniera del tutto autonoma: trasportiamo le nostre imbarcazioni su strada con i mezzi dell’Esercito, le mettiamo in acqua con autogrù militari e per i rifornimenti facciamo capo alla nostra logistica. Questo ci permette di svolgere i corsi di ripetizione sui laghi di Costanza, Lemano, Ceresio e Maggiore a rotazione, senza dover dipendere da altre truppe di supporto (è comunque direttamente subordinata al comandante della formazione d’addestramento del genio/ salvataggio/NBC, mentre la responsabilità dell’istruzione di base e specialistica è a carico della Scuola del genio 73, stazionata nella piazza d’armi di Brugg). Disponiamo in totale di 14 nuovi natanti, entrati in servizio pochi anni or sono (la flotta è stata rinnovata tra il 2019 e il 2021), come pure di speciali gommoni. In Ticino siamo stati attivi lo scorso anno, sul Ceresio, per garantire la sicurezza alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina tenutasi a Lugano; inoltre abbiamo operato, sotto l’egida della Polizia, anche alla Conferenza internazionale sull’Ucraina tenutasi sul Bürgenstock. La nostra è una Compagnia relativamente piccola, dispone di 185 effettivi; collaboriamo con le Polizie lacuali, le Guardie di confine e gli enti di soccorso in caso di necessità. Il grosso del nostro lavoro consiste comunque nel pattugliamento delle acque svizzere, sulla falsariga di quanto avviene in cielo con le Forze aeree». Ogni anno l’Esercito necessita di soli 20 nuovi fucilieri di bordo, un numero esiguo: «Nonostante ciò – conclude il comandante Zberg – mi piacerebbe avere più ticinesi a bordo». Agli interessati segnaliamo che è auspicabile essere in possesso di una licenza di condurre natanti, che può essere comunque ottenuta anche durante l’istruzione. È invece obbligatorio saper nuotare.
Venerdì, intanto, al Porto Patriziale di Ascona sarà organizzata, a partire dalle 9.45, una mattinata dimostrativa della Compagnia motoscafi 10, con esercizi pratici d’impiego.