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Ciclopista della Vallemaggia, ‘prolunghiamola fino a Peccia’

Lo chiede un'interrogazione trasversale al Governo. Aggiungere al tracciato una decina di chilometri rilancerebbe l'immagine dell'alta valle

((Ti-Press))
13 novembre 2024
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Ciclopiste in prima fila nello sviluppo del territorio. L’utilizzo di biciclette, come noto, è in aumento con percentuali rilevanti anche in Ticino e da più parti si chiede all’autorità di accrescere i chilometri di piste ciclabili, inserendo queste infrastrutture nell’agenda della politica cantonale. Un tema a cui sono particolarmente sensibili anche i granconsiglieri che hanno firmato l’interrogazione al Consiglio di Stato, nella quale si chiede di prolungare l’attuale pista ciclabile della Vallemaggia (il cui capolinea, a nord, è a Cavergno) in Lavizzara, aggiungendo così una decina di chilometri scarsi a disposizione dei patiti del pedale. Anche se il momento all’apparenza può sembrare poco indicato, visti i colossali danni arrecati dall’alluvione dello scorso mese di giugno all’alta valle, i deputati (primo firmatario Andrea Rigamonti, esponente del Plr) sono convinti che una simile operazione non potrà che far del bene alla valle, portando un maggior turismo in luoghi che necessitano di aiuti per rinascere. Con la decina di altri colleghi parlamentari locarnesi, in buona sostanza, Rigamonti chiede al Consiglio di Stato di prolungare dunque l’attuale tracciato dedicato alle due ruote salendo in direzione di Peccia e sfruttando, laddove possibile, le piccole strade secondarie e di servizio già esistenti; creando così connessioni sicure e intelligenti tra i villaggi e favorendo gli spostamenti in bicicletta in questa vallata di grande fascino paesaggistico. Un salto in avanti nei percorsi per la mobilità lenta, con vantaggi anche per la viabilità interna comunale, con la possibilità di mettere a disposizione un percorso alternativo fruibile, in caso di necessità, anche ai mezzi di soccorso come pure ai servizi forestali.

Alternativa alla cantonale, a disposizione di tutti

Gli interventi auspicati, che potrebbero apparire come ambiziosi, non lo sono se si considera che, come detto, potrebbero essere sfruttati, collegandoli, diversi chilometri di piccole strade secondarie già esistenti, da collegare tra di loro e costeggiando, laddove non è possibile ipotizzare soluzioni alternative, la strada cantonale (con un’apposita demarcazione). Se a livello pianificatorio non dovrebbero esservi, a detta dei firmatari, particolari ostacoli, l’unico cruccio è legato alla costruzione di una passerella sopra il fiume Maggia in territorio di Bignasco (in località Monda), contemplata in una delle due varianti di tracciato ipotizzate dai granconsiglieri.

Con questo prolungamento si intende dunque valorizzare ulteriormente le potenzialità, in ambito turistico, sportivo e della mobilità sostenibile del percorso ciclopedonale della Vallemaggia esistente, permettendo di raggiungere Peccia attraverso un percorso in buona parte pianeggiante (nonostante qualche metro di dislivello) e facendo entrare, di diritto, il suggestivo territorio della Lavizzara nell’offerta turistica dedicata a questo mezzo di spostamento tanto in voga. A tutto vantaggio anche del sistema economico locale; si tratta di un investimento importante, oltre a essere un’occasione per facilitare la mobilità anche di bambini e famiglie della zona. La palla passa ora al Consiglio di Stato, chiamato a dire la sua su questa proposta utile allo sviluppo socioeconomico valmaggese.

Masso instabile genera problemi

Dalle due alle quattro ruote per segnalare un intervento, urgente, lo scorso fine settimana, messo in atto sulla strada cantonale in territorio di Menzonio, poco prima della passerella sul fiume danneggiata dalla drammatica alluvione di fine giugno. Come ci è stato confermato dagli addetti del Centro di manutenzione stradale di Losone, si tratta di un cantiere assai laborioso – tra l’altro contemplato nel piano dei lavori elaborato dal Dipartimento del Territorio a seguito degli eventi di giugno – per assicurare la stabilità del muro di sostegno della carreggiata. Una tenuta compromessa dai movimenti di un grande masso che la forza della corrente ha spostato dalla sua posizione originale. Si sta dunque cercando di consolidare il basamento a contatto con il corso d’acqua che venerdì scorso ha dato segni di instabilità. I tecnici hanno lavorato sabato e domenica per poter assicurare il transito in tutta sicurezza delle auto (su una sola corsia, con limite di peso massimo di 18 tonnellate) e si conta di concludere il cantiere prima di Natale. La situazione viene comunque tenuta sotto stretto controllo.

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