Il Municipio del Comune sul Piano di Magadino si dice aperto al dialogo sui vari scenari ma ribadisce la volontà di ‘conquistare’ il quartiere della Città
Un ruolo da attore protagonista e non di semplice comparsa (“scongiurando così il rischio di subire decisioni di terzi”) nel film aggregativo del Locarnese. È quello a cui ambisce il Comune di Cugnasco-Gerra, o perlomeno è l’idea che ha spinto l’esecutivo “a confermare la propria apertura a valutare e approfondire i possibili scenari aggregativi che interesserebbero il nostro Comune”. È quanto emerge dalla risposta all’interpellanza di Andrea Ronchetti (a nome del gruppo Il Centro + Giovani del Centro e Indipendenti) che chiedeva appunto lumi sulla posizione del Municipio in tema aggregazione, in particolare alla luce dell’inserimento, da parte della Sezione enti locali del Dipartimento del territorio, di Cugnasco-Gerra nello scenario denominato “Piano”, assieme a Gordola, Lavertezzo e Tenero-Contra.
“La disponibilità al dialogo – prosegue l’esecutivo – è stata accompagnata dall’invito ad andare verso una soluzione lungimirante a livello finanziario e amministrativo, che possa garantire una necessaria solidità sul lungo periodo. In quest’ottica, il Municipio è sempre stato dell’avviso che un progetto aggregativo che tocchi il nostro territorio non possa non tenere conto della questione irrisolta relativa al quartiere delle Gerre di Sotto (di Locarno ma ubicato sul Piano di Magadino e confinante proprio con Cugnasco-Gerra, ndr), i cui cittadini – che hanno forti legami con il nostro Comune – già in passato si erano detti favorevoli a un’aggregazione con il nostro Comune, e alla zona industriale in località Riazzino”.
Il Municipio ribadisce in ogni caso che, allo stato attuale, non c’è “una necessità impellente nel promuovere azioni concrete” e ricorda che nel 2025 verrà avviato un processo partecipativo che coinvolgerà anche rappresentanti della società civile, i cui dettagli verranno illustrati dal Dipartimento delle istituzioni a inizio novembre.
La questione delle Gerre di Sotto non è certo la prima volta che emerge all’interno di un discorso aggregativo. In particolare, nei primi anni duemila il quartiere era stato inserito in quello che avrebbe dovuto essere il nuovo Comune di Cugnasco-Gerre, assieme a Cugnasco e a Gerra Verzasca, ma il progetto si era arenato con il 56,2% di voti contrari nella votazione consultiva del febbraio 2004. Un voto sul quale aveva in particolare pesato la netta opposizione della popolazione della Città, mentre gli abitanti delle Gerre di Sotto si erano espressi in maniera decisamente favorevole. Così il quartiere è rimasto con Locarno mentre gli altri due Comuni nel 2007 hanno dato vita (sì per il 71,3 per cento della popolazione) a Cugnasco-Gerra, che a sua volta nel 2018 ha “ceduto” i territori di valle al neonato Comune di Verzasca.
La situazione delle Gerre di Sotto è tornata d’attualità con la ripresa delle discussioni sui possibili disegni aggregativi nel Locarnese, con Città (e le Gerre) inserita dal Cantone nello scenario “Urbano” assieme a Losone, Orselina, Minusio e Brione.
«Per Locarno il quartiere delle Gerre di Sotto è fondamentale e strategico – afferma il sindaco Nicola Pini, da noi interpellato sulla questione –. In generale perché la forza di Locarno è la sua varietà, dal lago alla montagna, dal centro alla collina, dai nuclei storici ai quartieri più moderni: è una Città che valorizza e unisce le peculiarità dei vari quartieri, e questo anche attraverso una governance territoriale che coinvolge le associazioni di quartiere nelle decisioni. Andando nello specifico, le Gerre di sotto sono centrali per Locarno a livello residenziale, paesaggistico ed economico, e i lavori del Programma di azione comunale lo stanno confermando. Ricordo peraltro che la metà del territorio di Locarno è proprio sul Piano, e non può essere considerata un’appendice secondaria».
Una posizione secondo il sindaco supportata dal fatto che «abbiamo investito molto tra scuola dell’infanzia, mobilità, strade e illuminazione, ma anche per la realizzazione del centro sportivo e sociale intercomunale, quest’ultimo proprio in collaborazione con Cugnasco-Gerra; e ancora molto investiremo, pensiamo ad esempio alla nuova strada di collegamento Via alle Gerre-Via Riarena, per la quale il Consiglio comunale lunedì si esprimerà sul relativo credito di quasi mezzo milione, o ancora al nuovo ponte ciclabile sul Riarena, per il quale abbiamo ricevuto la delega di progettazione dal Cantone nell’ambito dei Programmi di agglomerato. A livello paesaggistico vi è poi il forte collegamento con il Parco del Piano di Magadino, di cui la Città detiene la parte maggioritaria del suo territorio e nel quale investe soldi ed energie, perché vi crede profondamente, a livello agricolo e naturalistico, ma anche ricreativo e dello svago».
Infine, «vi è il discorso relativo alla zona industriale di interesse cantonale, che abbiamo già dotato di infrastrutture e che stiamo cercando di rilanciare anche grazie alla nuova figura dell’area manager – che ha appena iniziato il suo lavoro – e all’associazione Locarnese Tech, che abbiamo costituito e che finanziamo con l’Ente regionale di sviluppo e i Comuni di Losone e Gambarogno. Purtroppo sino ad ora nessun Comune del Piano vi ha aderito, sebbene i vantaggi siano per la regione tutta, ma la porta è senz’altro aperta e ben vengano adesioni. Se Cugnasco-Gerra vuole parlare delle Gerre di Sotto che ci invitino al tavolo della discussione con gli altri Comuni del Piano, chissà che non esca l’opportunità di una nuova grande Città, equilibrata tra l’“Urbano” e il “Piano”.