Usi (e abusi) del percorso iscritto neII'inventario delle vie storiche della Svizzera. Il municipale di Gambarogno Michele Sussigan: ‘Serve più vigilanza’
L’antica strada del Montecenerino, iscritta nell’inventario delle vie di comunicazione storiche della Svizzera (Ivs), è un monumento prezioso: la mulattiera, creduta per decenni strada romana, risale addirittura all’epoca preistorica. Pavimentata con selciato di pietra, interamente restaurata nel 2016 con un investimento di circa 700mila franchi, sale da Quartino collegando nord e sud del Ticino. Oggi è pensata come percorso pedonale didattico e sentiero escursionistico.
Una carreggiata fragile, non adatta a molti dei veicoli moderni che, con il loro passaggio (seppur limitato), possono danneggiarla. Sul tema, emerso nel corso di una recente seduta del Consiglio comunale di Gambarogno, abbiamo sentito il vicesindaco Michele Sussigan, capo del Dicastero edilizia pubblica: «La strada viene utilizzata per motivi diversi, dalla manutenzione delle linee elettriche, a quella di appezzamenti privati. Non tutti, però, la percorrono con mezzi idonei. Bisogna avere un “quattro per quattro”, altrimenti, soprattutto nella parte sul Comune di Gambarogno che è la più ripida, si rischia di rovinare il fondo. Ma anche il peso non dev’essere eccessivo, per evitare cedimenti».
La manutenzione è gestita in collaborazione tra il Comune di Gambarogno e quello di Monteceneri. Per una questione pratica è stato concordato che, a cicli quadriennali, uno dei due funge da capofila sia per la parte ordinaria che per eventuali progetti. Fino al 2025 è Gambarogno a doversene occupare.
Prossimamente, ad esempio, dovrà essere risanato un muro di sostegno, per una spesa di 82mila franchi (41mila per ciascun Comune, con possibili deduzioni derivanti da eventuali sussidi, in particolare dall’Ufficio federale delle strade, Ustra). Il danno era stato provocato da un temporale che, il 25 agosto del 2023, aveva abbattuto una pianta a bordo strada. L’albero aveva trascinato con sé circa dieci metri di muro di sostegno proprio nel tratto con maggiori contenuti storici. Il mese successivo gli uffici tecnici dei due Comuni, l’Ufficio forestale del quarto circondario, l’ingegner Angelo Pirrami (progettista e direttore dei lavori del restauro del 2016) e l’impresa di manutenzione strade (Afor Schuler) erano stati sul posto per valutare la situazione. Un sopralluogo dal quale era emersa la necessità di ricostruire il muro – utilizzando materiali tradizionali e metodi artigianali – per ripristinare la sicurezza dell’infrastruttura. Allo stesso Pirrami era stato richiesto di allestire il progetto definitivo. Nell’autunno 2023, il Comune di Gambarogno, in collaborazione con la Sezione forestale, aveva poi proceduto al taglio delle piante pericolanti lungo il tracciato per evitare altri problemi.
Tornando al tema dei transiti di veicoli non idonei, Sussigan già nel corso della seduta di Consiglio comunale aveva annunciato eventuali contromisure. «A mio parere occorre ripensare l’uso di questa antica strada, che per la sua conformazione non sopporta carichi importanti, sia a livello di tipologia, sia a livello di peso dei mezzi. Oltre a vigilare sui comportamenti di chi utilizza il percorso, occorre anche valutare se è possibile limitarne ulteriormente l’uso. La strada, con un acciottolato semplicemente appoggiato e non fissato con cemento, è molto delicata. Nel caso in cui dovessimo accorgerci che ci sono degli abusi, dovremmo senz’altro adottare dei provvedimenti. Lo scopo è quello di preservare questo importante percorso storico, che oggi rientra fra quelli meglio conservati in Ticino, evitando il suo degrado e di dover intervenire troppo spesso con onerose opere di manutenzione».