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Per il paesaggio del Gambarogno un progetto dei Patriziati

Le proposte saranno sviluppate sull'arco di quattro anni con un investimento di un milione di franchi. Il Comune intende concedere un sostegno finanziario

Monti di Caviano
(Ti-Press)
7 ottobre 2024
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È un ampio progetto di valorizzazione del paesaggio in Gambarogno, con un investimento globale di quasi un milione di franchi, quello che i Patriziati locali intendono lanciare. E il Comune li appoggia, con un sostegno finanziario di 200mila franchi. Il Municipio chiederà al Consiglio comunale, convocato oggi, lunedì 7 ottobre, la concessione del relativo contributo.

“L’obiettivo dei Patriziati (capofila è Vira Gambarogno) è il recupero sia di alcuni manufatti storici sia dell’aspetto caratteristico del paesaggio rurale; un progetto meritevole di considerazione e sostegno – specifica l’Esecutivo nel suo messaggio al Legislativo –. Per il nostro comune lo sviluppo del ‘turismo dolce’ della zona montana è certamente un valore aggiunto e l’impegno dei Patriziati merita la riconoscenza dell’autorità e della cittadinanza”.

Le opere per il quadriennio 2024-28

Il progetto prevede per il quadriennio 2024-28 investimenti che ammontano a 997mila franchi per tutelare e valorizzare il paesaggio rurale, culturale e naturale nella sponda sinistra del Verbano. Gli interventi spaziano dal settore dei beni culturali a quelli della natura, dell’agricoltura, dell’escursionismo e della didattica. La proposta include il recupero, la manutenzione e la ricerca di beni culturali sul territorio (piccoli manufatti rurali, mulino di Indemini, mulattiere, muri a secco e altri), la gestione di superfici agricole e forestali a favore della biodiversità e tenendo conto delle necessità gestionali degli agricoltori. Ma pure la valorizzazione di tutti questi elementi e di altre componenti naturali o antropiche di rilievo, con la loro segnalazione sul territorio, la creazione di sentieri tematici e la loro rappresentazione su strumenti di comunicazione adeguati. Un ultimo aspetto riguarda la promozione della vita socioculturale del Gambarogno, con l’organizzazione di attività educative, didattiche (ad esempio con ragazzi e giovani), lavorative o ricreative (feste e altre manifestazioni) anche tramite il volontariato.

L’elaborazione dettagliata del progetto è stata curata dalla ditta Gecos Sagl (ingegneria forestale e sviluppo regionale), con sede a Riazzino. “Il programma di valorizzazione del paesaggio, previsto sull’arco del quadriennio 2024-28, costituisce un primo passo per una gestione sostenibile del territorio che si estenderà oltre il 2028, con ulteriori progetti di valorizzazione degli ambienti naturali e rurali situati sul territorio montano del Gambarogno”, si legge nello studio.

Beni culturali da recuperare

Le proposte operative legate al settore dei beni culturali sono quattro: il restauro conservativo dell’edificio alpestre in località Müda (proprietà del Patriziato di San Nazzaro) con l’obiettivo di creare un rifugio semplice per gli escursionisti; il recupero conservativo del Mulino di Indemini (del Patriziato di Indemini), un bene culturale protetto a livello locale al quale verrà conferito uno scopo didattico; la sistemazione conservativa della mulattiera storica di Sant’Abbondio, di proprietà comunale e di alcuni privati; e pure l’elaborazione di un catasto strutturato dei beni culturali e dei luoghi di particolare pregio sul territorio montano del Gambarogno.

Il settore natura e agricoltura

Per il settore natura e agricoltura le proposte sono cinque: valorizzazione del paesaggio rurale tradizionale ai Cento Campi (proprietà del Patriziato di Caviano e di diversi privati), con recupero da un punto di vista agricolo, naturalistico e ricreativo: ma anche la valorizzazione della biodiversità del bosco in località Monti di Fosano (Patriziato di Vira). “Questo comparto è situato lungo il sentiero escursionistico che porta all’Alpe di Neggia e dunque, per favorire il turismo dolce, è importante valorizzare quest’area creando una sosta attrezzata con tavolo, panchine e fontana”, specifica il Municipio.

Sempre per lo stesso settore è prevista la messa a dimora di piante da frutta, in particolare dell’unica specie di melo autoctono del Gambarogno nella zona Cento Campi. Saranno anche valorizzati gli habitat per il fagiano di monte all’Alpe di Lierna (Patriziato di Piazzogna), un’area minacciata dalla colonizzazione di arbusti. I Patriziati intendono ridurre il grado di copertura dei popolamenti boschivi e dello strato arbustivo per favorire questo genere di habitat.

Da segnalare, infine, l’elaborazione di uno studio preliminare per l’istituzione della Riserva forestale di Indemini-Monte Tamaro, coordinata con la Sezione forestale, al fine di salvaguardare la biodiversità nel comparto.

Incrementare l’escursionismo

L’ultimo settore d’intervento prevede due proposte a favore di chi pratica escursioni in Gambarogno. È stata progettata la creazione di un circuito panoramico sul territorio montano di Magadino, con interventi di sistemazione puntuale quali la posa di panchine nelle zone panoramiche. Inoltre si pensa alla valorizzazione interattiva degli elementi naturalistici, paesaggistici e culturali del territorio, con l’installazione di blocchi informativi e relativa segnaletica lungo i sentieri, nonché con la creazione di un nuovo sito web.

Al finanziamento del progetto, oltre ai Patriziati e al Comune, contribuiranno il Cantone, il Fondo svizzero per il Paesaggio, l’Ente regionale di sviluppo Locarnese e Vallemaggia, la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, la Fondazione Göhner e l’Ustra (tramite l’Ufficio dei beni culturali).

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