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Patriziato senza vertici, ma lo si apprende quando è tardi

Le dimissioni di due dei tre membri in carica dell'Amministrazione inoltrate poco prima dell'Assemblea. Si va verso un commissariamento dell'ente

La sede
26 settembre 2024
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«Solo e abbandonato a me stesso, quella sera dell'assemblea ho ricoperto la funzione di presidente, vicepresidente, segretario e membro dell'Ufficio patriziale». Lui, N.N. (nome noto alla redazione) la butta sul ridere; non è – precisiamo a scanso di equivoci – né un arrivista né, tantomeno, un accentratore di cariche pubbliche, bensì l'involontario e sfortunato protagonista di una curiosa vicenda accaduta nelle alte Centovalli. Più precisamente nella frazione di Borgnone, dove la sera del 30 agosto era in programma l'assemblea del Patriziato. Un ente pubblico di piccole dimensioni ma comunque molto dinamico e attivo (si pensi, in tempi recenti, all'importante lavoro di recupero e riqualifica dell'Alpe di Corte Nuovo col suo rifugio, fiore all'occhiello, per non citare che un esempio). A seguito delle dimissioni di un membro dell'Amministrazione, N.N., primo supplente, viene nominato, quest'estate, quale sostituto, in modo da ricompattare i ranghi dell'Ufficio patriziale composto di soli tre membri. Fin qui nulla di eclatante.

‘Non avevo nemmeno le chiavi per aprire la porta della sala’

Succede però che 48 ore prima dell'assemblea N.N si vede recapitare, via mail, la lettera di dimissione del vicepresidente, giustificata da motivi di salute; sorpreso, prende atto della decisione. La situazione precipita di lì a poco quando anche l'altro collega, stavolta telefonicamente, lo informa di voler lasciare la carica anche lui per motivi di salute e pure lui con effetto immediato. Della serie: si salvi chi può. Terremoto. «A quel punto e a poche ore dalla seduta – racconta alla Regione – non era più possibile revocarla. Figuratevi che la sera dell'assemblea non avevo nemmeno le chiavi per aprire la porta d'ingresso della sala. Così, con non poco imbarazzo e non potendomela sbrigare da solo, ai presenti ho spiegato l'accaduto e chiuso anzitempo i lavori. Naturalmente la seduta non ha potuto deliberare ed è terminata subito».

A un gestore la conduzione fino alle elezioni

L'indomani parte la segnalazione all'Ispettorato dei patriziati (Sel), organo di vigilanza e consulenza. «Da quanto ho potuto capire il Patriziato finisce sotto commissariamento fino alle prossime elezioni dell'aprile 2025, poi si vedrà» – conclude l'interessato. In pratica verrà nominato un gestore al quale saranno affidati pieni poteri esecutivi, in sostituzione dell’Ufficio patriziale; sarà lui a traghettare l'ente pubblico fino alla scadenza. Ironia della sorte, afferma qualcuno in valle, negli ultimi tempi c'erano stati, da parte delle altre amministrazioni patriziali vallerane, dei tentativi di intavolare delle serie discussioni per arrivare a una possibile aggregazione vista la mancanza di rincalzi e forze nuove. Appelli caduti nel vuoto. Nel frattempo, l'assemblea di ‘recupero’ inizialmente fissata per il 27 settembre è rinviata a data da stabilire per ovvie ragioni.

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