Locarnese

Minatori, mungitori e mercanti: storie di emigrazione

Presentato a Peccia il libro di Marilyn L. Geary, tradotto dall'inglese ed edito dal locale Patriziato, dal Museo di Valmaggia e da Armando Dadò

L’autrice
20 agosto 2024
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“Minatori, mungitori e mercanti” è il titolo del libro di Marilyn L. Geary, presentato lo scorso 16 agosto al Centro internazionale di scultura di Peccia. Il folto pubblico (circa 180 persone, che hanno riempito la grande sala delle esposizioni) testimonia l'interesse per il tema affrontato dalla scrittrice: l’emigrazione ticinese oltremare nell’Ottocento, da Peccia all’Australia e alla California. La storia di tre fratelli che s’intreccia con quella di molti altri ticinesi. Per iniziativa del Patriziato di Peccia, in collaborazione con il Museo di Valmaggia, coeditori unitamente ad Armando Dadò, il volume è stato tradotto e pubblicato. La serata è stata anche l'occasione per ritrovarsi, in un periodo tanto difficile per chi abita in Alta Vallemaggia, e per rivolgere un pensiero commosso alle vittime del nubifragio dello scorso mese di giugno.

L'autrice si è imbattuta nella storia di tre fratelli Rotanzi, partiti nella seconda metà dell’800 da Peccia in cerca di fortuna, o di migliori opportunità di vita. Ne è seguita una accurata ricerca storica, durata ben sedici anni. Alla presentazione, coordinata da Fausto Rotanzi, presidente del Patriziato di Peccia, sono intervenuti per un breve saluto Elio Genazzi, presidente del Museo di Valmaggia, l’editore Armando Dadò, Valentina Anzini in rappresentanza del Municipio di Lavizzara, Fausto Fornera per la Sezione cantonale degli enti locali e Tiziano Zanetti, presidente dell’Alleanza patriziale.

Ha poi preso la parola la scrittrice Marilyn L. Geary, che ha fatto la lunga trasferta, di circa 9'400 chilometri in linea d’aria, dalla sua Mill Valley, in California, per venire a Peccia a presentare il suo lavoro. Ha avuto così l'occasione di esporre i motivi che l’hanno spinta ad appassionarsi a una storia che l’ha molto incuriosita. Tra gli interventi, quello di Bruno Donati, appassionato conoscitore della storia locale, che ha trattato da varie angolazioni la questione dell’emigrazione.

La richiesta di un Centro di competenza

Giorgio Cheda, che ha dedicato la vita a questo tema, diventandone il maggiore esperto, ha invece tracciato il fenomeno e fornito i dati essenziali di questa emigrazione, che ha pure dato molto alla regione in quanto, specialmente in California, non pochi hanno fatto fortuna, non tanto con l’oro ma con i mestieri che sapevano fare: minatori, mungitori e mercanti. Quindi storie di vita difficili, dolorose, fatte di sacrifici e di grandi fatiche ma, va pur detto, dove non sono mancate anche le soddisfazioni e il successo imprenditoriale. Cheda ha concluso perorando ancora una volta la costituzione di un centro di competenza per lo studio e la ricerca nell’ambito dei fenomeni migratori in ogni tempo. Per tale progetto si era individuata una sede ideale a Someo, ma purtroppo è rimasto tutto in sospeso. Per Cheda sarebbe «un doveroso riconoscimento ufficiale all’importanza di quello che hanno realizzato i nostri antenati emigranti».

L'iniziativa editoriale per “Minatori, mungitori e mercanti” ha coinvolto più attori e ha beneficiato di vari contributi comunque non sufficienti per assicurare la copertura dei costi. Il volume è in vendita nelle librerie.